<img height="1" width="1" style="display:none" src="https://www.facebook.com/tr?id=336576148106696&amp;ev=PageView&amp;noscript=1">
Arzignano

Muore in casa
Trovato dopo
una settimana

Il condominio di via 4 Martiri dove è avvenuta la disgrazia.  L.N.
Il condominio di via 4 Martiri dove è avvenuta la disgrazia. L.N.
Il condominio di via 4 Martiri dove è avvenuta la disgrazia.  L.N.
Il condominio di via 4 Martiri dove è avvenuta la disgrazia. L.N.

Un altro dramma della solitudine. Un’altra persona che ha perso la vita scoperta a diversi giorni dalla morte. Stavolta è accaduto a Villaggio Giardino. Sono stati i familiari a preoccuparsi. Da circa una settimana non avevano più notizie di Diego Menini, 56 anni da compiere a giugno, residente in via 4 Martiri al civico 72. Così venerdì sera verso le 19 hanno allertato le forze dell’ordine e con una copia delle chiavi dell’appartamento sono entrati in casa. Per Diego Menini però non c’era più nulla da fare. L’uomo era morto da qualche giorno, si presume da una settimana, per cause naturali come hanno constatato i medici del Suem. E infatti sia i vicini che gli amici di piazza Pellizzari non lo vedevano da giorni.

Non era la prima volta però che Diego Menini sceglieva di isolarsi. Di lasciare tutto il resto fuori dalla porta. Lo sapevano i familiari e anche gli amici. Che più di una volta si erano preoccupati perché spariva. Non rispondeva al telefono né apriva alla porta di casa. Una vita diventata difficile da qualche anno. Menini era in pensione da tempo, aveva qualche problema di salute. Da anni aveva perso la madre. Il padre Dario vive sull’Altopiano di Asiago, negli anni Ottanta è stato tra i titolari della Cartotecnica di Montebello. Il fratello Luca risiede a Grisignano. Una sorella vive negli Stati Uniti.

I familiari qualche mese fa avevano allertato la polizia locale che si era recata nella casa di Diego con i vigili del fuoco. Anche allora non dava notizie da giorni. Soltanto quando i pompieri hanno cercato di forzare la porta, ha deciso di vedere chi fosse. Il caso era stato segnalato anche ai servizi sociali. Ma non c’era molto da fare, dice chi lo conosceva. Da tempo aveva scelto di rinchiudersi in sé stesso. Di vivere tra quelle quattro mura del grande condominio di Villaggio Giardino.

«Ho visto la cassetta della posta piena – racconta una vicina – mi sono preoccupata. Ho pensato: o è in ospedale o di nuovo rinchiuso in casa. Ho suonato il campanello tante volte ma non apriva. Abitava qui da almeno 20 anni. Si è lasciato andare. Non si sa nemmeno da quanto era morto. Era una persona sola». «Si era isolato da tutti – aggiunge un amico di Villaggio Giardino – e non era la prima volta. Non rispondeva al telefono, non apriva la porta. Ci conoscevamo da anni. A volte sono stato io ad avvisare il padre che bisogna intervenire, perchè non lo vedevamo da giorni».

Luisa Nicoli

Suggerimenti