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Minacce in classe Genitori allarmati «Troppa omertà»

I genitori di una scuola media della Valchiampo preoccupati per i metodi di un insegnante. ARCHIVIO
I genitori di una scuola media della Valchiampo preoccupati per i metodi di un insegnante. ARCHIVIO
I genitori di una scuola media della Valchiampo preoccupati per i metodi di un insegnante. ARCHIVIO
I genitori di una scuola media della Valchiampo preoccupati per i metodi di un insegnante. ARCHIVIO

«Ormai giunti alla fine dell’anno scolastico non abbiamo ancora ricevuto alcuna notifica ufficiale scritta dagli enti competenti in merito alla grave situazione che si sta vivendo nella nostra scuola. Questo silenzio delle istituzioni ci fa molto male». Si definiscono «Genitori stanchi dei muri di gomma e dell’omertà», le mamme e i papà di una ottantina di ragazzini di una scuola media di Arzignano, che in classe avrebbero subito, da parte di un insegnante, minacce, atteggiamenti aggressivi e violenze psicologiche. Una situazione venuta alla luce nelle passate settimane, e che non ha mancato di far discutere. Marco Maggi, operatore socio-sanitario e consulente educativo, da 30 anni impegnato in prevenzione al disagio, bullismo, dipendenze e maltrattamenti, ha già segnalato il caso alle autorità competenti, Procura, Ufficio scolastico regionale e Ministero dell’istruzione, dopo essere stato contattato da una quarantina di genitori. «Ma finora non è accaduto nulla - continuano mamme e papà - nonostante il susseguirsi da febbraio ad oggi di segnalazioni spedite al direttore generale dell’Ufficio scolastico regionale veneto, alla procura di Vicenza, alla stazione dei carabinieri, alla dirigenza dell’istituto e al ministero dell’Istruzione a Roma in merito a comportamenti scorretti e pericolosi di un professore di ruolo». Dalla dirigenza scolastica della scuola sulla vicenda non ci sono dichiarazioni. E i genitori per far sentire la loro preoccupazione e angoscia, ricordando che è stata presentata anche una denuncia ai carabinieri, intendono allargare il raggio d’azione ad altre autorità. «È una situazione che rasenta l’assurdo - dicono - una grande mancanza di rispetto e considerazione per noi e i nostri figli. Non riusciamo a capire che cosa facciano le istituzioni in merito alla responsabilità che hanno verso i minori per la loro tutela e la sicurezza. Attenzione, non stiamo parlando di rimproveri educativi ma di turpiloquio, offese e minacce alla classe e ai singoli alunni (tra le frasi che sarebbero state indirizzate ai ragazzi anche “bastardi ve la farò pagare”), comportamenti violenti e aggressioni verbali ai genitori con minacce di denunce. È tutto documentato». Mamme e papà raccontano che già nello scorso anno c’erano state molteplici segnalazioni alla direzione della scuola. «Dicevano che la situazione era monitorata, ma intanto i genitori di alcuni studenti logorati hanno chiesto il trasferimento immediato. In seguito alle segnalazioni e alla denuncia sono intervenuti gli ispettori dell’ufficio scolastico e hanno sentito genitori e insegnanti, ma in maniera molto discutibile: buona parte delle persone interrogate si è sentita quasi in colpa a testimoniare perché sembrava fosse tutto sbagliato. Il 10 aprile è stata depositata la relazione ispettiva. Da lì più niente. Attualmente il docente in questione non è presente a scuola, ma non ne conosciamo i motivi. E non possiamo accontentarci di non sapere, vogliamo una comunicazione ufficiale scritta che ci garantisca la sua assenza anche futura. La nostra speranza è che questi fatti non avvengano più nella nostra scuola e in nessun’altra e che la soluzione non sia il semplice trasferimento del docente da un istituto all’altro come si è fatto finora». • © RIPRODUZIONE RISERVATA

Luisa Nicoli

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