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«Meno debiti, ma lo Stato ci vessa»

Il consiglio comunale ha approvato il bilancio chiudendo in pareggio e riducendo i debiti. FOTO D’ARCHIVIOL’assessore Angelo Frigo
Il consiglio comunale ha approvato il bilancio chiudendo in pareggio e riducendo i debiti. FOTO D’ARCHIVIOL’assessore Angelo Frigo
Il consiglio comunale ha approvato il bilancio chiudendo in pareggio e riducendo i debiti. FOTO D’ARCHIVIOL’assessore Angelo Frigo
Il consiglio comunale ha approvato il bilancio chiudendo in pareggio e riducendo i debiti. FOTO D’ARCHIVIOL’assessore Angelo Frigo

Una costante riduzione del monte debiti. Nonostante i continui tagli dallo Stato. Ad Arzignano il bilancio di previsione 2017, già approvato a dicembre, pareggia in oltre 22 milioni e 700mila euro, ha confermato una delle priorità dell’Amministrazione comunale: diminuire il residuo di debito.

E se nell’ultimo anno la riduzione è stata del 16.09%, dal 2009 il dato è decisamente importante. «Dall’insediamento della giunta Gentilin il monte debiti è diminuito del 63% - spiega l’assessore al bilancio Angelo Frigo – passando dai circa 23 milioni di euro del 2009 a poco più di 8 milioni 300mila euro quest’anno. Comunque continuando ad investire sul territorio, con forme diverse però di finanziamento, come risorse proprie o altri strumenti. Inoltre siamo riusciti a ridurre le spese del personale, che sono scese sotto i 5 milioni di euro. Risultato raggiunto grazie ad un lavoro di studio degli sprechi e all’applicazione di politiche del risparmio». Ma ancora una volta pesano i mancati trasferimenti statali.

«L’Amministrazione comunale deve fronteggiare la voracità dello Stato nel rapporto con gli enti locali sempre più penalizzati – continua l’assessore Frigo – un atteggiamento vessatorio che si legge soprattutto nel meccanismo del fondo di solidarietà, introdotto nel 2013. Nel 2015 il Comune aveva versato allo Stato circa 2 milioni 145mila euro per riceverne indietro 600mila euro, da stima, con una perdita secca quindi di quasi 1 milione 545mila euro.

Lo scorso anno invece l’Amministrazione ha versato 1 milione 259mila euro per riceverne di ritorno 570mila euro, ancora con una perdita netta di circa 688mila euro. E il dato rimarrà sostanzialmente invariato anche quest’anno. Una perdita inferiore rispetto al 2015 ma che continua ad essere importante in bilancio. Perché quelli che versiamo sul fondo di solidarietà, che è un meccanismo perequativo, sono soldi che vengono prodotti dal territorio ma che finiscono a Roma, da dove ci viene restituito molto meno. Significa impedirci di investire in servizi e opere risorse che sarebbero della città». Per quando riguarda i costi, le spese correnti ovvero la gestione di servizi, manutenzioni di immobili e infrastrutture e funzionamento dell’ente, ammontano quest’anno a oltre 18 milioni di euro, a cui si aggiunge la spesa per il rimborso di prestiti di 1 milione 425mila euro, mentre in conto capitale per gli investimenti, e cioè manutenzioni straordinarie o lavori a strade, scuole, infrastrutture, il valore inserito in bilancio è di 3 milioni 159mila euro. Le voci di spesa più importanti riguardano comunque la viabilità, 1 milione 400mila euro, e il patrimonio, 600mila euro.

Luisa Nicoli

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