Il 90% degli studenti del liceo Da Vinci prosegue il cammino all’università. E il 90% supera i test di ammissione agli atenei. Scegliendo in particolare indirizzi scientifici, ingegneria, medicina ed economia, ma anche materie umanistiche. Con una particolarità: dal linguistico in molti scelgono facoltà di tipo scientifico, mentre pochi studiano giurisprudenza o scienze politiche. Così la “Giornata di orientamento” organizzata ieri per le 10 classi quinte, 160 ragazzi, dai rappresentanti di istituto, 8 gli atenei presenti, è stata particolarmente utile.
«Siamo riusciti ad avere anche l’università Bocconi di Milano, che cercavamo di portare ad Arzignano da quattro anni – precisa la vicepreside Roberta Castellani, referente per l’orientamento – e i ragazzi hanno mostrato interesse e partecipazione».
Gli studenti hanno avuto la possibilità di seguire la presentazione degli atenei e di iscriversi agli sportelli per un colloquio. Le aule hanno ospitato Bocconi di Milano, università di Verona, di Venezia e di Padova, i mediatori linguistici di Vicenza, la “Naba art & design education” di Milano, l’accademia di belle arti di Santa Giulia a Brescia. Ci sarebbe dovuta essere anche Trento, ma i rappresentanti dell'ateneo sono rimasti bloccati in autostrada per un incidente. Su richiesta degli studenti verrà organizzata una iniziativa ad hoc.
UNIVERSITÀ I più gettonati tra gli studenti gli atenei di Verona, Padova e Venezia, e la Bocconi. «Il consiglio è non farsi condizionare nella scelta da giudizi esterni – dice Agata Ilardo, studentessa di lingue che con Serena Da Ros, economia e gestione di beni culturali, rappresentava Venezia – fate quello che vi piace, senza pensare al mondo del lavoro». «Bisogna scegliere seguendo le proprie passioni – conferma Francesca Salaorni, ultimo anno di medicina a Verona – e non in base alla remunerazione e alla facilità di trovare lavoro: serve una forte carica per andare avanti». «Durante il percorso di studi arriva il momento critico, in cui ti chiedi: cosa ci faccio qui? – aggiunge Federico Parezzan, studente di ingegneria informatica –; l’università è la scelta del proprio futuro. Nessuno ti costringe. Per questo ci vogliono forti motivazioni, altrimenti si finisce per abbandonare gli studi».
STUDENTI LICEO Alcuni ragazzi di quinta hanno già le idee chiare. «Studierò legge – dice Mattia Cobbe, sovrintendente generale dei sorveglianti dell’assemblea –; tra i compagni vedo che c’è ancora incertezza. Non è una scelta semplice, si tratta del proprio futuro. Per questo ringrazio la preside e i rappresentanti di istituto per questa giornata». «Sicuramente beni culturali e artistici» dice Sofia Leonardi. «Io vorrei fare criminologia» spiega Gabriella Costea. «Io invece economia» aggiunge Emma Moscan. «Io ancora non ho le idee chiare tra economia o scienze politiche – dice Giulio De Cori –: l’iniziativa mi è stata utile per avere un’infarinatura generale». «Penso a economia – dice Jasmine Danese –, ho seguito le presentazioni di Verona e Padova. Ora ho le idee più chiare». «Indecisa tra economia e medicina – aggiunge Giusi Hoxha – mi attirano entrambe. Ora ho potuto conoscere bene anche le materie di studio».