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Meccanica e giardinaggio per superare la disabilità

L’attività di assemblaggio all’interno della cooperativa sociale. NICOLI
L’attività di assemblaggio all’interno della cooperativa sociale. NICOLI
L’attività di assemblaggio all’interno della cooperativa sociale. NICOLI
L’attività di assemblaggio all’interno della cooperativa sociale. NICOLI

Una nuova bobinatrice per l’avvolgimento dei motori elettrici. E un braccio decespugliatore per la manutenzione del verde. Sono le due nuove attrezzature acquistate grazie ai contributi del 5 per mille dalla cooperativa sociale “Lavorare per Vivere” di Arzignano, in via Venezia, che opera nella Valchiampo da quasi 40 anni per l’integrazione e il reinserimento delle persone svantaggiate nel mondo del lavoro. Finora con progetti personalizzati ha formato oltre 250 persone con disabilità e circa il 30% di queste è riuscita ad essere inserita nel mondo del lavoro. A fine 2017 dal 5 per mille alla cooperativa, che occupa una ventina di persone e segue anche la formazione per il reinserimento lavorativo per enti pubblici tra cui l’Ulss 8, sono arrivati oltre 27.500 euro. Di questi circa 23 mila destinati all’acquisto della bobinatrice, già inserita nello spazio lavorativo di via Venezia che si occupa di assemblaggio nel settore elettromeccanico. «Abbiamo deciso di investire nell’acquisto di una nuova attrezzatura vista la lunga e positiva collaborazione con Marelli Motori Group di Arzignano - spiega il presidente Antonio Bianchetti – e anche di altre ditte elettromeccaniche: si tratta di uno strumento indispensabile per la costruzione di un motore elettrico, una macchina moderna, ad alta tecnologia, che consente al lavoratore di operare con massima precisione e sicurezza, eliminando così le difficoltà che potrebbe renderne complicato l’uso per una persona disabile». Sono circa un migliaio le persone che hanno contribuito con il 5 per mille a sostenere la cooperativa lo scorso anno. Con parte di quanto ricevuto nel 2017 è stato acquistato anche un decespugliatore, dal 2005 la cooperativa infatti si occupa anche di manutenzione del verde. «Non riceviamo alcun finanziamento pubblico - continua il presidente - ed è solo grazie al nostro lavoro, di assemblaggio e di giardinaggio, se riusciamo a continuare ad esistere e ad abbattere le barriere che emarginano i lavoratori più deboli. È una sorta di welfare che parte dal territorio. Perché cerchiamo di far emergere nei disabili i loro talenti capacità e potenzialità. Si tratta a volte di un percorso a lungo termine e complesso, ma che nella maggioranza dei casi consente di collocare il neo-lavoratore nelle aziende della zona». Le persone svantaggiate impiegate alla cooperativa Lpv hanno dai 30 ai 50 anni circa, sono uomini e donne di Arzignano, ma anche dei comuni limitrofi, con ritardi cognitivi o comunque con problematiche della sfera psichiatrica, seguite anche dai servizi sociali. «Ricevono uno stipendio e pagano regolarmente le tasse, alcuni di loro hanno la patente, altri utilizzano in maniera autonoma i mezzi pubblici. Altri invece sono qui da anni perché non potrebbero essere impiegate fuori - precisa il vicepresidente Marcello Signorato – noi cerchiamo comunque di lavorare sulla loro autonomia. L’inserimento nel mondo esterno però non è sempre facile o fattibile. Dobbiamo ringraziare tutti i cittadini che con il 5 per mille ci sostengono ogni anno». • © RIPRODUZIONE RISERVATA

Luisa Nicoli

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