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L’addio ad Alessandra: «Eri speciale»

Duomo gremito ieri mattina e grande commozione per l’addio alla commerciante di 52 anni. COLORFOTO
Duomo gremito ieri mattina e grande commozione per l’addio alla commerciante di 52 anni. COLORFOTO
Duomo gremito ieri mattina e grande commozione per l’addio alla commerciante di 52 anni. COLORFOTO
Duomo gremito ieri mattina e grande commozione per l’addio alla commerciante di 52 anni. COLORFOTO

Luci spente, vetrine e porte chiuse. Dalle 10 alle 12. I negozi di Arzignano si sono fermati ieri mattina per i funerali, celebrati nel duomo di Ognissanti, di Alessandra Lighezzolo, la donna di 52 anni residente in città, che ha perso la vita per le gravi ferite riportate nell’incidente stradale accaduto martedì della scorsa settimana in autostrada a Verona quando la Fiat 500, in cui viaggiava accanto all’amica Anna Tovo di Montecchio, è stata tamponata dalla Volvo dell’attore e regista Marco Paolini. Sono arrivati in moltissimi in Duomo per portarle l’ultimo saluto e stringersi in un abbraccio affettuoso alla sua famiglia, il marito Massimo Meggiolaro e i figli Edoardo e Guglielmo. Parenti, amici e tutti i commercianti che hanno condiviso con Alessandra, titolare del negozio di abbigliamento per bambini e ragazzi “Pixel” in galleria in corso Garibaldi e tra le più attive in Confcommercio, tanti momenti di gioia e di vita quotidiana. In chiesa era presente anche Anna Tovo, l’amica che guidava la Fiat 500 coinvolta nell’incidente, dimessa lunedì dall’ospedale, ancora sofferente per le ferite riportate e con un grande dolore nel cuore. Ma ha voluto esserci a tutti i costi. Per salutare Alessandra. «Eri una persona speciale, altruista, solare con quel tuo sorriso che ci regalavi ogni giorno. Ci hai dato tanto e ora voglio rassicurarti: i tuoi figli non saranno mai soli, io ci sarò sempre per loro. Mi mancherai immensamente. La tua Anna», ha detto con la voce rotta dall’emozione, lei che dei figli di Alessandra è stata la baby-sitter e proprio da lì è iniziata la loro amicizia. In una chiesa gremita, con tante corone di fiori a circondare “Sandra la rossa” per l’ultimo saluto, don Mariano Lovato, arciprete del Duomo, ha ricordato la fragilità della vita umana, chiedendo al Signore di «consolarci con le parole della fede, l’unica che può illuminarci» e che «l’amore seminato in terra ora possa germogliare in cielo”. «La chiesa il 25 luglio celebra San Giacomo - ha continuato don Mariano - e come la mamma di Giovanni e Giacomo si è presentata al Signore chiedendo un posto d’onore per i propri figli, sono certo che, oltre al marito Massimo, Alessandra sia arrivata improvvisamente davanti al Signore pensando proprio ai figli, chiedendo che possano stare alla sua destra e alla sua sinistra, non per un posto d’onore ma solo perché vicino a lui potranno accettare gli incomprensibili eventi della vita. Noi oggi sperimentiamo la fragilità umana ma l’invisibile, ovvero l’anima, la gioia, l’entusiasmo e la voglia di fare e condividere di Alessandra, sono eterni, perché è ciò che abbiamo dentro, che traspare nel nostro viso e che trasmettiamo al prossimo». Poi le parole di un’amica e l’applauso commosso del Duomo. «In questi 40 anni abbiamo condiviso tutto. Ho sentito dire spesso in questi giorni che hai lasciato un vuoto incolmabile. Ma vuoto significa superficiale, vacuo. Vuoto equivale a niente. Io però non riesco a vedere una mancanza. Io sento la pienezza e la ricchezza che mi hai dato. E se qui siamo così tanti significa che hai colmato un piccolo vuoto in ognuno di noi. Buon viaggio Ale». • © RIPRODUZIONE RISERVATA

Luisa Nicoli

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