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L’accordo sblocca
i dieci milioni
destinati ai fanghi

L’accordo di programma prevede fondi per 7,8 milioni di euro perAcque del Chiampo. A. MASSIGNAN
L’accordo di programma prevede fondi per 7,8 milioni di euro perAcque del Chiampo. A. MASSIGNAN
L’accordo di programma prevede fondi per 7,8 milioni di euro perAcque del Chiampo. A. MASSIGNAN
L’accordo di programma prevede fondi per 7,8 milioni di euro perAcque del Chiampo. A. MASSIGNAN

La firma dell’accordo di programma a Venezia per la tutela delle risorse idriche e per il risanamento del bacino Fratta Gorzone sblocca anche i 10 milioni destinati alla soluzione fanghi del distretto della concia già previsti dall’accordo integrativo datato 2013 e inseriti nei 23 milioni di euro ora ufficialmente assegnati al distretto. Così riprenderà ad essere versata la tranche annuale che di norma a giugno il Ministero dell’ambiente assegnava al Consiglio di Bacino Valchiampo per la realizzazione dell'impianto trattamento fanghi.

«Finora abbiamo ricevuto tre rate, relative al 2013, al 2014 e al 2015 - precisa Giorgio Gentilin, presidente del Consiglio di Bacino – ma a giugno dello scorso anno il versamento da Roma era stato sospeso perché l’accordo di programma scaduto a fine 2015 era in itinere. Ora con la firma riprenderanno i versamenti, che sono di quasi 1 milione 300mila euro l'anno». Nelle casse dell’ente, che riunisce i gestori Acque del Chiampo e Medio Chiampo, attualmente ci sono circa 3 milioni 900mila euro dei 10 milioni previsti per la soluzione fanghi. E l’iter procede. Acque del Chiampo è infatti in fase di approvazione del documento preliminare alla progettazione dell’impianto che definirà tempi, modi e costi. «La società non si era mai rivolta al mercato - spiega l’amministratore unico di Acque Alberto Serafin – e quindi nei prossimi mesi sarà lanciato un bando dettagliato per individuare la migliore tecnologia disponibile e il partner per la realizzazione dell’impianto. Una volta individuati, andremo a confrontarci con il territorio perché una scelta di smaltimento rifiuti di questa natura ha bisogno della parte amministrativa, tecnica ma anche sociale, in termini di condivisione».

Gli altri 13milioni di euro previsti dall’accordo di programma saranno suddivisi tra Acque del Chiampo, 7,8 milioni di euro, e Medio Chiampo, 5,2 milioni di euro. La società arzignanese li destinerà al nuovo impianto di ozonizzazione, che ha un costo di quasi 14 milioni di euro: i 6 milioni di euro mancanti saranno autofinanziati. «Abbiamo destinato le risorse al miglioramento della depurazione degli scarichi - spiegano in società –. Il trattamento di ozonizzazione andrà a migliorare la resa di abbattimento del cromo, uno degli obiettivi anche del precedente accordo di programma, a decolorare il refluo e a ridurre la concentrazione di altri eventuali microinquinanti».

I 5,2 milioni destinati a Medio Chiampo, che gestisce il ciclo idrico integrato a Gambellara, Montebello e Zermeghedo, verranno investiti nella depurazione. «Finalmente i soldi ci sono – dice il presidente Giuseppe Castaman –, 1 milione 800mila euro andranno all’ampliamento dell’impianto, 400mila euro al risanamento delle vecchie vasche, 1 milione di euro al rifacimento dell’impianto di sollevamento che raccoglie i reflui. Inoltre andremo ad inserire, approvato dal cda, l’intervento di riqualificazione e bonifica ambientale di una vecchia discarica fanghi del 1982, investimento di circa 2 milioni di euro».

Luisa Nicoli

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