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Il gps sbaglia, i tir finiscono sulle case

L’incrocio nella frazione di Sorio dove i camion che sbagliano strada sono costretti a fare manovra. A. MAS.
L’incrocio nella frazione di Sorio dove i camion che sbagliano strada sono costretti a fare manovra. A. MAS.
L’incrocio nella frazione di Sorio dove i camion che sbagliano strada sono costretti a fare manovra. A. MAS.
L’incrocio nella frazione di Sorio dove i camion che sbagliano strada sono costretti a fare manovra. A. MAS.

Ringhiere e recinzioni schiacciate, intonaci dei muri lesionati, marciapiedi crepati, gradini delle scale esterne con i marmi che vengono danneggiati e perfino il tubo della colonnina del metano che una volta è stato trovato piegato col rischio di causare una fuga di gas in centro a Sorio di Gambellara.

Sembra un mistero l’apparente serie di danneggiamenti capitati all’incrocio della frazione di Gambellara. Ma in realtà la spiegazione c’è. «La colpa è di alcuni navigatori satellitari dei camion che invece di dare la corretta indicazione verso la zona industriale di Torri di Confine fanno sbagliare strada ai tir provenienti dall’estero, che escono dal casello dell’autostrada di Montebello, e che finiscono per imboccare la provinciale per Gambellara - spiega il consigliere comunale di maggioranza Pierluigi Pontalto, che abita proprio nella zona interessata dal fenomeno -. Gli autisti appena capiscono di aver sbagliato la strada cercano di tornare indietro andando a girarsi nel primo posto in cui sembra possibile farlo, e cioè all’incrocio tra le via Crosara e via Lapia, in centro a Sorio».

Continua il consigliere Pontalto: «Ma l’area inganna perché non si presta sempre alla manovra e per alcuni dei bilici più grossi è troppo stretta, con le conseguenze che diventa facile provocare qualche danno alle case che affacciano lì».

I casi non sono così infrequenti e infatti il fenomeno si ripete più volte all’anno, esasperando i residenti che non appena hanno eseguito le riparazioni degli urti precedenti nel giro di qualche mese rischiano di ritrovarsi daccapo con qualcosa da sistemare di nuovo.

«Queste cose capitano spesso di notte o di mattina presto, quando non c’è traffico e i camion non si fanno problemi a girarsi in pieno centro della frazione. Così la mattina ti risvegli con la sorpresa - precisano alcuni dei residenti delle vie che si affacciano sull’incrocio -. Adesso ogni volta che sentiamo un camion che sta facendo manovra vicino casa non riusciamo più a dormire e vogliamo alzarci per andare a vedere cosa sta facendo».

Dopo i danni, per i proprietari delle abitazioni il problema è quello di ottenere il risarcimento dalle assicurazioni. «Purtroppo alle ore in cui vengono provocati questi incidenti, a parte qualche caso fortuito, non c’è mai nessuno a vedere, con la conseguenza che a chi gli capita si tiene danno e beffa. Altre volte, gli autisti, che sono quasi sempre stranieri, anche se sono visti, per evitare noie tirano dritto e occorre essere svelti e avere buona memoria per prendere il numero di targa. Soltanto se vengono colti sul fatto e sono incagliati con le manovre danno i documenti per poter contattare l’assicurazione ed ottenere il risarcimento», raccontano i residenti all’incrocio le via Crosara e via Lapia, in centro a Sorio .

Ma non è ancora sufficiente. «Certe assicurazioni dei camion si oppongono alla richiesta di risarcimento se non hanno la foto del tir che sta facendo manovra o le dichiarazioni di testimoni, e questo basta a capire quali possono essere le difficoltà che si presentano se in quei momenti uno è da solo ad assistere alla manovra e ai danni provocati. D’altra parte le assicurazioni sulla casa, siccome sono a conoscenza del fenomeno, se possono evitano di assicurare per non andare a rimetterci».

Matteo Guarda

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