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Il gassificatore va avanti
«I dieci milioni ci sono»

Gli impianti di depurazione di  Acque del Chiampo. FOTO A. MASSIGNAN
Gli impianti di depurazione di Acque del Chiampo. FOTO A. MASSIGNAN
Gli impianti di depurazione di  Acque del Chiampo. FOTO A. MASSIGNAN
Gli impianti di depurazione di Acque del Chiampo. FOTO A. MASSIGNAN

La conferma dei 23 milioni di euro di fondi ministeriali al bacino della Valchiampo fa tirare un sospiro di sollievo al comparto della concia. Perché di questi fanno parte i 10 milioni previsti per la soluzione fanghi come da accordo integrativo sottoscritto nel 2013. Significa che la tranche annuale che arriva di norma a giugno da Roma al Consiglio di Bacino, da destinare alla realizzazione dell'impianto trattamento fanghi, continuerà ad essere versata. Nelle casse dell’ente, che riunisce i due enti gestori Acque del Chiampo e Medio Chiampo, ci sono già 3 milioni 900 mila euro, riferiti ai versamenti 2014 e 2015. E il prossimo mese ne arriverà un altro di 1 milione 400 mila euro. «Il rischio, se i 23 milioni di euro non fossero rimasti al risanamento Fratta Gorzone e alla soluzione fanghi, era che la quota dal Ministero non venisse più versata - spiega Giorgio Gentilin, presidente del Consiglio di Bacino -. Così, invece, le scadenze verranno rispettate. E si procederà con i versamenti. Adesso dovremo ridefinire l’accordo di programma, scaduto al 31 dicembre 2015, ma non ci saranno interruzioni».

Prosegue quindi l’iter, già avviato da Acque del Chiampo come da mandato ricevuto dall’assemblea dei sindaci soci, con 8 voti favorevoli e 2 contrari, ovvero Montecchio e Montorso, per arrivare alla costruzione del prototipo dell’impianto trattamento fanghi. «L’accordo integrativo del 2013 destinava i 10 milioni di euro all’acquisizione del gassificatore norvegese o la realizzazione di un nuovo impianto - precisa l’amministratore unico di Acque del Chiampo Alberto Serafin -. Chiusa l’ipotesi norvegese, si è lavorato in vista del prototipo. La commissione tecnica sta definendo i criteri di realizzazione dell’impianto per stilare il documento preliminare che sarà alla base del bando per la progettazione pronto a breve».

Proprio ieri intanto è arrivata la risposta dal ministero dell’Ambiente alle richieste degli enti gestori. Una ulteriore conferma che i 23 milioni di euro resteranno qui. Ma dopo il comitato di sorveglianza di mercoledì a Venezia, i sindaci hanno chiesto anchr un incontro con il ministro Gian Luca Galletti. Per chiedere ulteriori risorse, oltre i 23 milioni di euro, in vista della ridefinizione dell'accordo di programma scaduto a fine 2015. Soprattutto considerando i numeri dell’accordo tra Ministero e comparto conciario Valle dell’Arno in Toscana. Che assegna 42 milioni più altri 3 milioni e mezzo di fondi ministeriali. «Chiediamo un pari trattamento quando interviene lo Stato - ribadisce Serafin - non si può immaginare un’Italia due velocità».

Luisa Nicoli

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