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Il centro va riqualificato
Da sistemare 141 edifici

Alcuni edifici abbandonati in via Meneghini ad Arzignano. A. MASSIGNANLa sede dismessa dell’ex impresa Ferrari Ventilatori di via Pagani
Alcuni edifici abbandonati in via Meneghini ad Arzignano. A. MASSIGNANLa sede dismessa dell’ex impresa Ferrari Ventilatori di via Pagani
Alcuni edifici abbandonati in via Meneghini ad Arzignano. A. MASSIGNANLa sede dismessa dell’ex impresa Ferrari Ventilatori di via Pagani
Alcuni edifici abbandonati in via Meneghini ad Arzignano. A. MASSIGNANLa sede dismessa dell’ex impresa Ferrari Ventilatori di via Pagani

Sono 141 su 650, ovvero il 21.7 per cento, gli edifici del centro storico di Arzignano con un grado di conservazione scarso. È quello che emerge dalle varianti 7 e 8 al Piano degli Interventi adottate all’unanimità nell’ultima seduta del consiglio comunale. Un lavoro di quasi due anni per gli uffici, che hanno schedato e catalogato 650 immobili del centro, con sopralluoghi e verifiche, indicando grado di tutela, di conservazione, cenni storici, dati volumetrici e di superficie, categoria di intervento, tipologia edilizia. «Una conservazione scarsa non significa che abbiano problemi di staticità o siano pericolanti - precisa Alessandro Mascarello, dirigente dell’urbanistica - ma che necessitano di un intervento di manutenzione e riqualificazione strutturale e anche estetico». «Già dalla variante 1 e con i diversi piani di intervento abbiamo fornito gli strumenti per il recupero e la riqualificazione degli stabili del centro - spiega il sindaco Giorgio Gentilin -. Le zone di degrado tra l’altro sono piuttosto visibili e per questo mi auguro che nel 2017 soffi il vento dell’iniziativa privata. E resta comunque la volontà di incontrare i proprietari degli immobili da sistemare per invitarli a procedere».

Obiettivo già individuato dal primo cittadino alla metà di agosto, quando da un terrazzino di un edificio di piazza piazza Libertà si sono staccati circa 40 chili di pietra di Vicenza. E la schedatura degli stabili aiuta ora a fare chiarezza sulle necessità. Su 141 con stato di conservazione scarso, tra l’altro, circa il 30-35 per cento sono edifici non utilizzati, attività dismesse da anni, come l’ex Ferrari Ventilatori di via Pagani e l’ex Molino Cortiana o comunque fabbricati in disuso, su via Meneghini. «Con questa variante che concede maggiore flessibilità di intervento contiamo nel recupero delle aree di via Cavour o zona Vergolani» conclude l’arch. Mascarello.

La maggior parte degli edifici del centro storico, comunque, 221, hanno uno stato di conservazione buono, 143 sufficiente, 106 discreto e 36 ottimo. Ma la catalogazione per la variante ha individuato anche il grado di tutela ovvero il valore storico. E così si scopre che ad Arzignano in centro ci sono 16 edifici, tra cui il Duomo di Ognissanti, il teatro Mattarello, ma anche il municipio e il complesso dell’istituto Canossiano, di grado “A” ovvero massima tutela con vincolo monumentale. Altri 7 hanno, comunque, un notevole interesse di tipo storico, ambientale o paesaggistico, e altri 69 una valenza paesaggistica e ambientale. La maggior parte, 316, rientra invece nella categoria “E” ovvero edifici di epoca recente senza caratteristiche di particolare valore e 222 nella “D” cioè architettura povera ma caratteristica per la cultura locale.

Il lavoro svolto dagli uffici comunali ha consentito un risparmio alle casse dell’Amministrazione tra gli 80 e i 100 mila euro. «Grazie all’utilizzo delle risorse interne» conclude il sindaco Gentilin nel ringraziare gli uffici. Le osservazioni dei cittadini alle due varianti si raccolgono fino al 20 febbraio.

Luisa Nicoli

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