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«I soldi dell’acqua per fare la bretella»

L’assessore ai lavori pubblici Negro, il sindaco di Chiampo Macilotti e il sindaco di Arzignano Gentilin.  ZORDAN
L’assessore ai lavori pubblici Negro, il sindaco di Chiampo Macilotti e il sindaco di Arzignano Gentilin. ZORDAN
L’assessore ai lavori pubblici Negro, il sindaco di Chiampo Macilotti e il sindaco di Arzignano Gentilin.  ZORDAN
L’assessore ai lavori pubblici Negro, il sindaco di Chiampo Macilotti e il sindaco di Arzignano Gentilin. ZORDAN

«I soldi che chiediamo ad “Acque del Chiampo” servono per realizzare il progetto definitivo del passante Arzignano-Chiampo». La conferma è arrivata ieri dai sindaci dei due Comuni, rispettivamente Giorgio Gentilin e Matteo Macilotti, sulla spinta delle polemiche innescatesi tra i primi cittadini soci della Spa pubblica che gestisce il servizio idrico poiché allarmati dalla proposta avanzata da Arzignano e Chiampo che detengono la maggioranza delle azioni. Una proposta, quella di prelevare parte degli utili societari, giunta come un fulmine a ciel sereno e tra l’altro a ridosso delle amministrative. «Avremmo voluto attendere l’“assemblea intercomunale di controllo analogo”, convocata per domani (oggi per chi legge, ndr) in “Acque del Chiampo” - hanno detto ieri Gentilin e Macilotti - per spiegare ai sindaci soci i motivi della nostra richiesta di distribuzione di una parte degli utili a riserva. Ma in questi giorni sono uscite cifre e ipotesi strampalate sull’uso che vorremmo farne. In realtà la richiesta è di 500 mila euro, dei quali i tre quarti in base alle azioni detenute spettano ad Arzignano e Chiampo, con cui abbiamo deciso di finanziare la stesura del progetto definito del passante, essenziale per chiedere i pareri agli enti coinvolti, come Genio Civile e Beni Ambientali, e quindi poter andare alla ricerca di finanziamenti in Provincia e Regione. Un’opera improcrastinabile. La provinciale 43, l’unico asse viario che collega Arzignano e Chiampo, gestita dalla Provincia, è intasata. E a volte collassa. Basta un piccolo incidente perché si crei il caos. Uno studio commissionato nel 2016 da Confartigianato all’Università di Padova ha valutato picchi tra i 33 mila e i 35 mila passaggi al giorno di veicoli, in gran parte mezzi pesanti. Da qui la decisione di dare un’accelerata al progetto dato che per la prima volta c’è piena sintonia tra Arzignano e Chiampo. Se non si procede ora che vi sono le condizioni l’intera nostra area rischia di assistere ad una decadenza del tessuto industriale, commerciale e sociale, da Arzignano a Crespadoro». «Mi arrivano voci di aziende presenti sul mio territorio - sottolinea Macilotti - che se la situazione non si sbloccherà potrebbero spostarsi». Del passante, circa 5 chilometri in destra Chiampo dalla rotatoria di San Zeno fino a via Miniera in zona industriale di Chiampo, se ne parla dagli anni ’90. Nel 2008 è stato redatto un progetto di fattibilità. Allora il costo stimato si aggirava sui 15 milioni di euro. «Spesa che però ora - puntualizzano i due sindaci - si è quasi dimezzata. Grazie a opere, come alcune rotatorie finanziate e realizzate dai nostri due Comuni, è scesa a circa 8 milioni. La spesa maggiore riguarderà due nuovi ponti». Resta ora da vedere come la notizia verrà accolta tra i soci di Acque del Chiampo. «Chi aveva immaginato richieste milionarie resterà deluso - dicono i due sindaci -. Mezzo milione di euro non va certo a impattare in maniera significativa, e men che meno a minare, la solidità di una società come “Acque del Chiampo” che ha 13,7 milioni di riserve straordinarie e che per quest’anno prevede 2,3 milioni di utili. Data l’importanza intercomunale dell’opera ci auguriamo che arrivi il consenso anche degli altri Comuni di vallata e delle categorie economiche». • © RIPRODUZIONE RISERVATA

Giorgio Zordan

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