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«I 23 milioni di euro restano per il bacino»

Un particolare di un impianto di filtraggio nella sede di Acque del Chiampo.  ARCHIVIO
Un particolare di un impianto di filtraggio nella sede di Acque del Chiampo. ARCHIVIO
Un particolare di un impianto di filtraggio nella sede di Acque del Chiampo.  ARCHIVIO
Un particolare di un impianto di filtraggio nella sede di Acque del Chiampo. ARCHIVIO

I 23 milioni di euro di fondi ministeriali restano al risanamento del bacino Fratta Gorzone e alla soluzione fanghi. E si procederà alla ridefinizione dell’accordo di programma scaduto al 31 dicembre 2015. Per la questione perfuori alchilici invece verrà definito un accordo integrativo a parte con il ministero, che prima però chiede al territorio interessato una sorta di cronoprogramma degli interventi da realizzare. Sono i due punti principali emersi ieri a Venezia all’incontro del comitato di sorveglianza, che ha riunito tutti i firmatari del protocollo del 2005 e dell’integrativo del 2013, tra cui Regione Veneto e Ministero dell’Ambiente. È stato proprio il direttore generale del Ministero Gaia Checcucci a rassicurare sindaci ed enti gestori sulla divisione di accordi e risorse tra concia e pfas. Ma se da una parte per gli enti locali c’è la soddisfazione di avere ottenuto due percorsi distinti, come richiesto, sono rimaste ancora senza risposta le domande su tempistiche e somme da assegnare. Così sindaci ed enti gestori hanno chiesto un incontro direttamente a Roma e a breve con il ministro dell’am- biente Gian Luca Galletti.

ACCORDO DI PROGRAMMA I 23 milioni di euro che il Ministero dell’ambiente a febbraio aveva destinato ad altre priorità in Regione Veneto non si toccano. E tornano quindi al distretto della Valchiampo: una decina per la soluzione fanghi, come da accordo integrativo, e gli altri per il risanamento del bacino Fratta Gorzone. «Con il nuovo accordo potrebbero esserci ulteriori risorse – precisa il presidente del Consiglio di Bacino Giorgio Gentilin – a fronte degli interventi programmati dagli enti gestori. Il direttore generale del Ministero ci ha assicurato che quanto prima avremo anche una risposta scritta alla lettera inviata al Presidente del Consiglio Renzi e al ministro Galletti come Consiglio di Bacino». Acque del Chiampo, ente gestore per 10 comuni della Valchiampo, ha già inviato a Roma al Ministero il proprio piano industriale da 60 milioni di euro. «Di opere immediatamente cantierabili – precisa l’amministratore unico Alberto Serafin – che hanno già ottenuto il via, valutazione di impatto ambientale, dalla Regione». Anche Medio Chiampo, che gestisce il servizio idrico integrato in tre comuni, ha inviato a Roma un piano da 21 milioni di opere in vista della ridefinizione dell’accordo di programma sul Fratta Gorzone.

PERFLUORI ALCHILICI Apprezzata da più parti la rassicurazione del Ministero di voler definire un accordo a parte per risolvere il problema pfas e pfoa. Anche se i sindaci hanno chiesto garanzie. «Non ci hanno dato tempi e cifre – spiega il sindaco di Lonigo Luca Restello – e quindi andremo a Roma dal ministro Galletti. Partiremo armati di buona volontà ma anche di tanta determinazione. Perché il Veneto sia trattato al pari di altre località, e mi riferisco all’Ilva di Taranto o alla “terra dei fuochi”, a cui sono state destinate risorse straordinarie. Qui si parla di salute pubblica. Comunque non possiamo aspettare di definire un cronoprogramma per avere i soldi. Prima vogliamo sapere quanto Roma ci assegnerà». «Sono molto felice della virata del direttore generale del ministero Checcucci rispetto all’incontro in Provincia di qualche giorno fa – precisa il sindaco di Montecchio Maggiore Milena Cecchetto –, quando aveva ipotizzato di utilizzare i fondi dell’accordo di programma Fratta Gorzone per i perfluori. Evidentemente ha capito le esigenze del territorio».

VENETO E TOSCANA Sulle risorse per il distretto conciario Valchiampo nella ridefinizione dell’accordo di programma, l’amministratore di Acque del Chiampo Serafin, soddisfatto della riapertura di un tavolo tecnico «per cui ringrazio l’assessore regionale Bottacin e il sottosegretario all’ambiente Degani» ha messo però sul tavolo i numeri dell’accordo Valle dell’Arno, con i depuratori gestiti da società a maggioranza privata. «i parla di un totale di investimenti per quasi 180 milioni di euro – precisa Serafin – di cui 42 milioni di euro dal ministero e altri 3,5 sempre da fondi ministeriali. Mi aspetto quindi da Roma equità di trattamento tra i due distretti produttivi conciari. E se la sede per definire il quantum al comparto Valchiampo non era Venezia, allora sarà il ministro Galletti a farlo incontrando il Consiglio di Bacino».

Luisa Nicoli

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