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Ginnastica per la mente Il parkinson cafè ora vola

Una delle lezioni per l’attività motoria proposta dalla Fondazione.  L.N.Il punto di incontro “Parkinson Cafè” è aperto a pazienti e famiglie.  L.N.
Una delle lezioni per l’attività motoria proposta dalla Fondazione. L.N.Il punto di incontro “Parkinson Cafè” è aperto a pazienti e famiglie. L.N.
Una delle lezioni per l’attività motoria proposta dalla Fondazione.  L.N.Il punto di incontro “Parkinson Cafè” è aperto a pazienti e famiglie.  L.N.
Una delle lezioni per l’attività motoria proposta dalla Fondazione. L.N.Il punto di incontro “Parkinson Cafè” è aperto a pazienti e famiglie. L.N.

Il Parkinson Cafè di Arzignano festeggia i tre anni dalla sua costituzione. Progetto della “Fondazione Silvana e Bruno” nato il 20 febbraio 2016 per volontà dei coniugi Silvana e Bruno Mastrotto e delle figlie, diventato un punto di riferimento nell’Ovest Vicentino per i malati di parkinson e anche per i loro familiari. Si tratta di un importante progetto che è riuscito a rispondere ad un bisogno latente di accoglienza del territorio. Oggi sono oltre 50 gli ospiti che partecipano alle iniziative del Parkinson Cafè. «In tre anni oltre un centinaio di persone, tra malati e familiari, si sono avvicinati al nostro spazio - dice Giovanna Mastrotto, presidente della Fondazione Silvana e Bruno - e hanno potuto toccare con mano il beneficio derivante dalle iniziative proposte. In primis c’è l’attività motoria regolare e specifica, importante per venire in contro ai bisogni dei malati». E i numeri confermano la bontà del progetto. «Da due corsi la settimana del 2016 siamo ormai a regime con sei corsi, con il supporto di tre istruttori specializzati nel seguire persone con il parkinson – continua Giovanna Mastrotto –. Gli ospiti hanno potuto apprezzare in particolare cosa significa poter uscire e condividere alcune ore della giornata insieme, partecipando ad incontri informativi sui vari aspetti della malattia. Grazie alla rete di volontari che rende possibile l’operatività del Parkinson Cafè cerchiamo di raccogliere e cogliere input per altri progetti, con lo specifico obiettivo di migliorare la qualità della vita dei nostri ospiti e anche quella delle loro famiglie». Ed è proprio verso i familiari, anello forte della catena di assistenza quotidiana ai malati, che la “Fondazione Silvana e Bruno” ha potenziato l’attività nell’ultimo anno. Il riferimento diretto è a progetti come: gli incontri “Aiutarsi per aiutare”, con il supporto di uno psicoterapeuta, che rappresentano un momento di ascolto e confronto tra chi assiste i malati; gli approfondimenti sul decadimento cognitivo, che hanno analizzato le difficoltà di linguaggio, di memoria e attenzione che possono appesantire la quotidianità del malato ma anche quella di chi lo assiste; inoltre, il progetto “Ginnastica per la mente” che offre un percorso per capire se questo deficit è presente. «La collaborazione con le istituzioni del territorio, dal Comune all’Ulss 8 Berica, è costante e positiva - conclude Giovanna Mastrotto - e ci aiuta a rompere quel muro dietro il quale spesso malati si chiudono. È fondamentale interagire con la comunità nella quale siamo inseriti per far capire che dal parkinson, una malattia sempre più frequente, non ci si deve nascondere». • © RIPRODUZIONE RISERVATA

Luisa Nicoli

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