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Gestore dell’acqua
per 47 mila utenze
Parte la fusione

Una vasca di trattamento per le acque da depurare.  A. MASSIGNAN
Una vasca di trattamento per le acque da depurare. A. MASSIGNAN
Una vasca di trattamento per le acque da depurare.  A. MASSIGNAN
Una vasca di trattamento per le acque da depurare. A. MASSIGNAN

La fusione dei due enti gestori Acque del Chiampo e Medio Chiampo è alle porte. Il Consiglio di Bacino ha affidato l’incarico di consulenza professionale per valutare le ipotesi di aggregazione delle due società di Arzignano Montebello per la costituzione di un unico ente per la gestione del servizio idrico integrato. La delibera è stata approvata dall’assemblea dei 13 comuni del Consiglio, che ha definito di procedere nel percorso votato all’unanimità.

Lo studio per la fusione, già affidato allo studio Adacta di Vicenza, costerà 35 mila euro è verrà finanziata con il bilancio di previsione 2016-2018. Sarà finalizzato all’analisi della convenienza tecnico ed economica dell’operazione e la definizione delle linee guida delle operazioni per arrivare all’unico ente gestore; individuando anche le possibili forme aggregative da implementare. «Non c’è una sola soluzione - spiega il presidente del Consiglio di Bacino, Giorgio Gentilin - anche se l’ipotesi più praticabile è quella di una holding. Ma bisognerà valutare diversi aspetti, alla luce del decreto Madia sulle partecipate. Entro sei mesi, quindi tra novembre e dicembre, dovremo avere lo studio a disposizione e valutato la strada migliore».

È stato proprio il sindaco di Arzignano, socio di maggioranza di Acque del Chiampo, a dettare i tempi dell’operazione. «Dobbiamo colmare i ritardi nell’interesse di tutti. Questo è il terzo tentativo di affrontare la questione in dieci anni. Stavolta bisogna arrivare in fondo». L’atto di indirizzo approvato prevede tra l’altro una convergenza mantenendo le specificità delle società Acque del Chiampo e Medio Chiampo.

All’ente gestore arzignanese di via Ferraretta oggi fanno riferimento 10 comuni, circa 42 mila utenze civili e 120 utenze della concia. Medio Chiampo invece gestisce il servizio idrico integrato in 3 comuni, per una quarantina di utenze industriali e circa 5 mila civili. Della questione se n’è parlato anche in consiglio comunale ad Arzignano, per l’interrogazione del consigliere di opposizione Pietro Magnabosco, che chiedeva al sindaco notizie sul percorso di costituzione di un unico ente gestore e come potrebbe cambiare il ruolo di Arzignano nella nuova società. Il primo cittadino ha precisato che il percorso di convergenza è avviato e che entro la fine dell’anno«alla luce anche del decreto Madia si potrà avere un quadro più chiaro».

Luisa Nicoli

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