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Fluoruri, dieci pozzi nel mirino

Vietato l’uso dell’acqua potabile
di una decina di cisterne su 200 private risultate fuori parametri

Luisa Nicoli

A Montebello scatta l'ordinanza che vieta l’uso a scopo potabile dell’acqua in una decina di pozzi in cui le analisi hanno rilevato una presenza di sostanze perfluoro alchiliche superiori ai parametri indicati dall’Istituto superiore della Sanità e dalla Regione Veneto. Verrà firmata dal sindaco Dino Magnabosco nei prossimi giorni. Perché su 165 pozzi analizzati in 10 casi le verifiche del'Ulss 5 hanno rilevato anomalie.

É comunque l'unico comune, tra quelli interessati dalla seconda fase delle ordinanze, e cioè Arzignano, per la zona di Tezze, Gambellara, Montecchio Maggiore, Montorso e Zermeghedo, ad avere parametri al di fuori della norma. Anche se i numeri dei pozzi fatti esaminare dai cittadini come da ordinanza dei sindaci, secondo i dati dei prelievi effettuati da Acque del Chiampo anche nei comuni di Medio Chiampo, sono decisamente inferiori: si parla di 10 pozzi esaminati a Tezze, 6 a Montecchio, 10 a Gambellara, 9 a Zermeghedo e nessuno a Montorso. Pochi se confrontati con i circa 300 eseguiti nella fase precedente solo a Brendola e Lonigo. (...)

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