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ARZIGNANO. La scelta coraggiosa di una coppia di genitori della città che si è rivolta alla polizia locale per far controllare e proteggere il ragazzo

Figlio si droga, la madre chiama i vigili

L’età media dei  34 ragazzini ricorsi alle cure del Sert è di 16 anni
L’età media dei 34 ragazzini ricorsi alle cure del Sert è di 16 anni
L’età media dei  34 ragazzini ricorsi alle cure del Sert è di 16 anni
L’età media dei 34 ragazzini ricorsi alle cure del Sert è di 16 anni

«Sono preoccupata. Mio figlio è strano. Non capisco cosa gli stia succedendo. Frequenta un gruppo di ragazzi che non conosciamo». La telefonata arriva al comando della polizia locale di Arzignano da una madre allarmata. È così che, dai timori di due genitori, Angela e Mario nomi inventati ma storia vera, partono gli accertamenti degli agenti del comando intercomunale Vicenza. Ed è così chela famiglia scopre che il figlio minorenne fa uso di marijuana.

Denunciare un figlio per tentare di salvarlo. Non è strano che accada. Su quattro casi di sequestro di marijuana effettuati dalla polizia locale tra Arzignano e Chiampo lo scorso anno, 25 grammi di sostanza, due hanno coinvolto minorenni, di 16 e 17 anni. Ragazzini che proprio su segnalazione dei genitori sono stati controllati, identificati e perquisiti. Casi che sono aumentati negli anni. «Quando non si comprende da soli, si teme per il proprio figlio, rivolgersi all’autorità pubblica è una scelta per proteggere il giovane che rischia di perdersi» è stato il pensiero che ha portato Angela e Mario a reagire e a far controllare il ragazzo. Una richiesta d’aiuto, per proteggere i giovani che rischiano di perdersi che nessuno dovrebbe condannare. Neppure difronte alla clamorosa tragedia di una madre della provincia di Genova che ha visto il figlio suicida dopo che si era rivolta alla Guardia di Finanza perché non riusciva a liberare il giovane dalla dipendenza dagli spinelli.

«La perquisizione e il sequestro può avvenire in situazioni diverse - spiega Maurizio Dal Barco, responsabile della sezione polizia giudiziaria al comando - durante un normale controllo stradale o perché si nota un gruppetto di ragazzi con un atteggiamento strano. Ma anche su segnalazione dei genitori. Le famiglie a volte chiedono aiuto a noi, per capire. Chiamano allarmate, preoccupate. Ma poi tornano a ringraziare, perché li abbiamo aiutati a fare chiarezza, a parlare e a risolvere la vicenda con i figli».

In questi casi scatta il sequestro amministrativo della sostanze stupefacenti e l’applicazione di una sanzione amministrativa. Può esserci anche la convocazione in prefettura e la sospensione dei documenti: carta d’identità, patente, passaporto.

Le preoccupazioni delle famiglie sono comunque condivise dalle istituzioni. Perché il fenomeno del consumo di sostanze stupefacenti tra i giovani in crescita. Il Sert di Montecchio, a cui fa riferimento anche Arzignano, nel 2016 ha visto 34 ragazzini arrivati con modalità diverse, a seguito di indagini delle forze dell’ordine, di progetti di prevenzione o comunque di contatti con famiglie e cittadinanza. L’età media è 16 anni. E di questi 34 giovani, 22 erano nuovi accessi. Numeri in aumento rispetto al 2015: 25 giovani al Sert e 13 nuovi arrivati. «Tra i 22 nuovi accessi dello scorso anno, molti sono stati accompagnati da familiari - spiega il dott. Valerio Mecenero -. I genitori, infatti, sono un canale prevalente di contatto con la nostra sezione dedicata agli adolescenti. Altri possono essere i servizi dell’Ulss o la prefettura».

«Purtroppo è un disagio sociale che sta crescendo al pari dell’alcolismo giovanile - dice il sindaco Giorgio Gentilin - È diventata una sorta di moda del fine settimana: bisogna sballare con l’alcol o le sostanze, una ritualità che fa parte della logica del branco. E se non ne fai parte diventi un escluso, un emarginato e rischi anche di essere vittima di bullismo. Purtroppo sono ragazzi che spesso dialogano più attraverso i social che non i lori coetanei, con gli educatori di varia estrazione come famiglie e scuola».

Luisa Nicoli

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