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Festa da ballo, tre intossicati dal monossido

L’ingresso del centro diurno anziani in piazza Don Milani ad Alte. A.F.L’emissione del monossido causata dagli scarichi fumi coperti
L’ingresso del centro diurno anziani in piazza Don Milani ad Alte. A.F.L’emissione del monossido causata dagli scarichi fumi coperti
L’ingresso del centro diurno anziani in piazza Don Milani ad Alte. A.F.L’emissione del monossido causata dagli scarichi fumi coperti
L’ingresso del centro diurno anziani in piazza Don Milani ad Alte. A.F.L’emissione del monossido causata dagli scarichi fumi coperti

Attimi di paura la sera dell’Epifania al centro diurno anziani di Alte Ceccato, in piazza don Milani, dove si stava svolgendo, come ogni venerdì, la serata danzante. Tre persone sono state colte da malore, verso le 22, a causa del monossido di carbonio che si era diffuso nel salone al seminterrato e sono state soccorse e accompagnate al pronto soccorso dell’ospedale di Arzignano. Si tratta di Ivana Poletto, 66 anni, volontaria del centro anziani, residente a Montecchio e dei componenti di “Aurora e Attilio Band”, la cantante Aurora Donà, 46 anni di Cornedo, e il musicista Attilio Giacon, 55 anni di Malo, ricoverati in osservazione breve intensiva per intossicazione da monossido e dimessi nella giornata di ieri dopo essere stati sottoposti a due sedute di camera iperbarica a Torri di Quartesolo. Una quarta persona, invece, si è presentata in nottata ed è stata sottoposta ad ossigenoterapia in pronto soccorso e poi dimessa.

Venerdì al centro di Alte, durante la serata danzante, quando improvvisamente la cantante Aurora Donà si è sentita male ed è svenuta. «Abbiamo chiamato il 118 - racconta il presidente del centro Ferruccio Dalla Benetta -. Temevo fosse un infarto. Subito dopo però anche il musicista ha detto di non sentirsi bene. E pure la volontaria che era alla cassa. Intanto sono arrivate due ambulanze del Suem e il personale sanitario, grazie ad un rilevatore, ha capito che nel salone si era diffuso il monossido di carbonio. A quel punto siamo usciti tutti e il 118 ha allertato i vigili del fuoco».

Sul posto sono arrivati i pompieri di Arzignano e i carabinieri di Montecchio, che hanno individuato, insieme a presidente e vicepresidente del centro, la causa dell’incidente. «C’è un impianto di riscaldamento aggiuntivo, una caldaia esterna che non viene sempre utilizzata - continua Dalla Benetta - ed è coperta da due tendoni di plastica. Qualcuno sbadatamente ne aveva spostato uno sopra, bloccando il tubo di scarico». La combustione così non avveniva correttamente e i fumi sono rientrati nel salone, dove è salito il livello di monossido di carbonio. La caldaia tra l’altro era già stata spenta. E il vicepresidente, Luciano Ferro, si è accorto pochi minuti prima del malore che ha colto la cantante, che il telo lo scarico. Racconta: «Ho controllato la caldaia all’esterno e liberato il tubo, ma ormai il monossido si era diffuso all’interno». «I soccorritori del 118 sono stati bravi a capire qual era stata la causa dei malesseri - aggiunge Lia Cortivo, segretaria del centro -. Il malore alla cantante ci ha salvati. Perché è stato il segnale che qualcosa non andava».

Prima di riutilizzare la sala sarà necessario, come disposto dai pompieri, mettere in sicurezza la caldaia.

Luisa Nicoli

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