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Edificio crolla a Castello
Controllati 650 palazzi

Il sindaco ha predisposto un’ordinanza  per l’edificio pericolante di via Poggio di Giano. FOTO L. NICOLIIl tetto caduto all’interno del rudere di Castello, vicino ad altre case
Il sindaco ha predisposto un’ordinanza per l’edificio pericolante di via Poggio di Giano. FOTO L. NICOLIIl tetto caduto all’interno del rudere di Castello, vicino ad altre case
Il sindaco ha predisposto un’ordinanza  per l’edificio pericolante di via Poggio di Giano. FOTO L. NICOLIIl tetto caduto all’interno del rudere di Castello, vicino ad altre case
Il sindaco ha predisposto un’ordinanza per l’edificio pericolante di via Poggio di Giano. FOTO L. NICOLIIl tetto caduto all’interno del rudere di Castello, vicino ad altre case

Un altro crollo in città, l’altra sera, stavolta a Castello di Arzignano. Il tetto di un edificio abbandonato in pietra, lungo via Poggio di Giano, improvvisamente ha ceduto ricadendo all’interno del perimetro della struttura senza conseguenze sulla strada adiacente. Sono stati alcuni residenti della zona a dare l’allarme ai vigili del fuoco. Sul posto sono intervenuti la polizia locale e i pompieri del distaccamento arzignanese, con i tecnici del Comune, che hanno provveduto a mettere in sicurezza la struttura e a predisporre un senso unico alternato su via Poggio di Giano nel tratto corrispondente all’edificio, per evitare pericoli ai passanti. Con qualche disagio alla circolazione, perché si tratta della strada di collegamento da Castello a Tezze.

SOPRALLUOGO. In via Poggio di Giano sono rimaste in piedi soltanto le mura perimetrali dell’edificio. E il sindaco Giorgio Gentilin, ieri in sopralluogo, ha predisposto l’ordinanza urgente per i proprietari per la messa in sicurezza. «Si tratta di un rudere abbandonato - precisa il sindaco Gentilin - che l’altra sera, anche a causa delle forti piogge dei giorni scorsi, ha dato chiari segni di cedimento. Situazione che andrà risolta quanto prima. Anche perché Castello è un borgo che vogliamo riqualificare e rilanciare in prospettiva culturale e turistica».

L’attenzione quindi resta alta in città, dopo che ad agosto si era verificato un altro crollo di un terrazzino da un edificio nella centrale piazza Marconi, da cui sono piombati giù oltre 40 chili di pietra di Vicenza. «Questo dimostra l’importanza della mappatura degli edifici in corso in centro storico - continua il primo cittadino - ci sono troppi immobili in condizioni di criticità. È una questione di sicurezza, non solo di decoro urbano. Tra l’altro con la revisione del Pat e il regolamento successivo abbiamo rimosso alcuni vincoli per dare maggiore possibilità di intervento ai privati».

CENSIMENTO. All’ufficio urbanistica si lavora da quasi due anni per il censimento degli edifici del centro, sono 650 complessivamente, su una superficie di trecentoila metri quadrati per 1 milione 100mila metri cubi di volumetrie. La mappatura esistente è datata 1992 e l’aggiornamento si è reso necessario in vista della variante numero 7 in adozione entro l’anno. «Ogni immobile, oltre alla schedatura fotografica, all’analisi storica del catasto, con tutte le informazioni sulle volumetrie - spiega l’arch. Alessandro Mascarello, dirigente dell’ufficio urbanistica - avrà un indice sullo stato di conservazione, da scarso a ottimo, che segnalerà gli edifici che necessitano di recupero e manutenzione più urgenti».

«I proprietari degli immobili verranno contattati - conclude il sindaco - per sollecitare gli interventi di recupero. Su questo c’è grande attenzione da parte dell’Amministrazione». È in corso in queste settimane l’assegnazione degli indici di conservazione. Alcune situazioni di degrado sono già state individuate in via Cavour, via Trieste e via Meneghini.

Luisa Nicoli

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