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«Ecco le pizze». Gli sfasciano la casa

L’abitazione di via Santa Eurosia, dove si sono presentati i due individui con mazza e martello. TROGULa caserma dei carabinieri in un’immagine di repertorio
L’abitazione di via Santa Eurosia, dove si sono presentati i due individui con mazza e martello. TROGULa caserma dei carabinieri in un’immagine di repertorio
L’abitazione di via Santa Eurosia, dove si sono presentati i due individui con mazza e martello. TROGULa caserma dei carabinieri in un’immagine di repertorio
L’abitazione di via Santa Eurosia, dove si sono presentati i due individui con mazza e martello. TROGULa caserma dei carabinieri in un’immagine di repertorio

«Sono arrivate le pizze», gli hanno detto dopo aver suonato al campanello. «Guardate che vi sbagliate, io non ho ordinato alcuna pizza». Ma i due banditi ormai avevano raggiunto l’ingresso della sua abitazione e, sfoderate una mazza da baseball e un martello, gli hanno fracassato la porta d’entrata e un’altra vetrata attigua. Temendo che riuscissero ad entrare in casa, il giovane proprietario è scappato dal retro in giardino, praticamente in mutande, trovando rifugio da una famiglia di vicini. L’inquietante episodio denunciato ai carabinieri è avvenuto l’altra sera, in via Santa Eurosia ad Arzignano. Una tranquilla zona residenziale in località Castello è stata turnata dall’azione criminale, dai contorni ancora tutti da chiarire. Quello che è certo è che Andrea Rigoni, 23 anni, si è comprensibilmente spaventato a morte, perchè non sapeva con chi aveva a che fare. Ora i militari della stazione, guidata dal maresciallo Michele Mascolo, cercheranno di fare chiarezza e sperano di riuscire a trovare qualche telecamera privata in zona che abbia ripreso la coppia di banditi. In base a quanto ricostruito, Rigoni era in casa da solo e non aspettava visite. Era rimasto perciò stupito quando aveva sentito il campanello, ma aveva risposto senza preoccuparsi. Fortunatamente non ha aperto la porta, perchè in caso contrario i due - che non ha potuto vedere in volto, perchè erano coperti da un casco da moto cross - sarebbero piombati all’interno. Il giovane avrebbe riferito di averli sentiti parlare in italiano, senza particolari inflessioni dialettali; inizialmente aveva ipotizzato che avessero sbagliato indirizzo. In realtà, si è spaventato quando ha visto uno dei due arrivare davanti alla porta d’ingresso, protetta da una vetrata, brandendo una mazza da baseball con la quale ha mandato in frantumi il vetro; e l’altro, poco discosto, estrarre un martello e fracassare un’altra vetrata. Rigoni è scappato, e non ha visto i due allontanarsi, nè ha saputo riferire se fossero arrivati fino a casa sua in auto o in moto. Quando, poco più tardi, è rientrato nella sua abitazione con i vicini, i due manigoldi erano già fuggiti, protetti anche dall’oscurità. Avrebbero causato diversi danni ma non avrebbero lasciato alcun biglietto che possa spiegare il gesto. Era un tentativo di rapina o un’azione intimidatoria? Rigoni, che è assistito dall’avv. Cesare Dal Maso, ha spiegato ai carabinieri del maggiore Mauro Maronese di non avere mai subito minacce. L’unica circostanza particolare che gli è capitata, ma in passato, è stata quella di essere stato vittima di un’aggressione (aveva subito la frattura di una mandibola), dopo la quale aveva denunciato due giovani vicentini per i quali la procura ha di recente chiuso le indagini. E lui, in quel caso tutelato dall’avv. Gianfranco Piacentini, ha avanzato una richiesta di risarcimento dei danni. Il giovane non sa se le due vicende possano essere collegate fra di loro, ma ne dubita fortemente. Ma chi altri potrebbe avercela con lui? «Non ho idea», ha ammesso in caserma. I carabinieri hanno avviato accertamenti, e sentiranno alcuni testimoni per riuscire ad individuare la coppia di finti fattorini della pizza. • © RIPRODUZIONE RISERVATA

Diego Neri

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