<img height="1" width="1" style="display:none" src="https://www.facebook.com/tr?id=336576148106696&amp;ev=PageView&amp;noscript=1">

Depurazione più cara «Le tariffe sono eque»

Fa discutere l’annunciato aumento delle tariffe di depurazione
Fa discutere l’annunciato aumento delle tariffe di depurazione
Fa discutere l’annunciato aumento delle tariffe di depurazione
Fa discutere l’annunciato aumento delle tariffe di depurazione

Luisa Nicoli «Comprendo la posizione degli industriali, ma sono convinto che sia dovere degli amministratori agire nell’equilibrio e con equità, nell’interesse generale del settore». Così il presidente di Acque del Chiampo Renzo Marcigaglia sulla decisione di aumentare da marzo 2018 la tariffa a carico degli oltre 130 utenti industriali. Con un nuovo sistema di calcolo che prevede un 2% di incremento fisso e una parte variabile dallo 0,4% al 7,4% a seconda di quantità e qualità del refluo. «Da diverso tempo raccoglievamo le rimostranze di chi, avendo il ciclo completo che rientra nella categoria B1, si ritiene penalizzato rispetto alle B - continua Marcigaglia - che a parità di volume hanno alcuni limiti qualitativi che sono il doppio rispetto agli altri. Il nuovo calcolo della tariffa va nella linea di equità dell’addebito in base all’inquinamento creato. Nei momenti di criticità dell’impianto, e quindi delle relative riduzioni di limiti e volumi, le aziende a ciclo completo hanno sempre subito una forte penalizzazione nella produzione. Gli aumenti vanno a coprire gli investimenti, per l’area industriale quasi 23 milioni di euro in un piano 2017-2020 da 40 milioni». L’aumento con quota variabile, e non il 5% fisso come da altra ipotesi, è stato approvato all’unanimità. «Finalmente dopo anni, attraverso confronti con gli imprenditori, la maggioranza degli industriali condivide la scelta perché introduce un criterio di sostanziale giustizia - sostiene Giorgio Gentilin, sindaco di Arzignano, comune azionista di maggioranza - poi, come tutte, la strada è perfettibile». «Abbiamo cercato da tempo di dare regole più precise al tema dello scarico - continua il vicesindaco di Montecchio Gianluca Peripoli - la formula scelta è incentivante per le aziende che investono in ricerca. Abbassare i limiti di scarico indistintamente sarebbe stato ben più penalizzante per il comparto». «Abbiamo condiviso un percorso nuovo e moderno - dice il sindaco di Chiampo Matteo Macilotti - che abbraccia la capacità delle aziende di evolversi verso una produzione sempre più ‘green’. Pronto ad approfondire possibili criticità». «Un’opzione flessibile - precisa Antonio Tonello, sindaco di Montorso - tra un anno, magari, faremo un bilancio sulla scelta che credo consentirà anche di tutelare l’occupazione». «La tariffa industriale non era oggetto di aumenti da tre anni - conclude il consigliere delegato di Acque del Chiampo Andrea Pellizzari – così riusciamo ad incrementare in modo significativo gli investimenti che in alcuni casi, come per l’impianto di depurazione di Arzignano, sono praticamente raddoppiati». • © RIPRODUZIONE RISERVATA

Suggerimenti