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Conferenza Ulss 5
verso la sfiducia
Si affaccia Gentilin

Una riunione della Conferenza dei sindaci dell’Ulss 5.  FOTO MASSIGNAN
Una riunione della Conferenza dei sindaci dell’Ulss 5. FOTO MASSIGNAN
Una riunione della Conferenza dei sindaci dell’Ulss 5.  FOTO MASSIGNAN
Una riunione della Conferenza dei sindaci dell’Ulss 5. FOTO MASSIGNAN

Se n’è parlato per settimane. E ora la mozione di sfiducia al presidente della conferenza dei sindaci dell’Ulss 5 Martino Montagna, sindaco di Cornedo, arriverà al voto. All’assemblea convocata domani, nel cui ordine del giorno c’è la mozione di sfiducia, che aveva fatto saltare l’ultima seduta perché non inserita tra gli argomenti in discussione. Stavolta c’è. Seguita, nel caso fosse approvata, dalla votazione del nuovo presidente della Conferenza dei sindaci dell’Ulss 5. Anche se manca la firma, pesante, del sindaco di Arzignano.

MOZIONE «Martino Montagna non rappresenta più la maggioranza – spiega il sindaco di Brendola Renato Ceron, che l’ha presentata – perché la riorganizzazione dei reparti decisa e approvata ad aprile dalla conferenza dei sindaci, ortopedia a Valdagno e punto nascite unificato ad Arzignano, non si è realizzata. E con tutte le vicende complesse che sono accadute per mesi il presidente non ci ha più convocati né informati. Siamo preoccupati. Anche in vista dell’unica Ulss con Vicenza. Dobbiamo arrivarci compatti». In quest’ultimo mese però qualcosa è cambiato. Perché la mozione di sfiducia, sostenuta inizialmente da 15 sindaci e in primis dai vicepresidenti della conferenza Giorgio Gentilin e Milena Cecchetto, sindaco di Montecchio, ha soltanto 13 firme. E oltre a Gabriele Tasso, di San Pietro Mussolino, alla mozione manca proprio la firma del sindaco di Arzignano. «Verrà comunque votata alla conferenza dei sindaci – dice Gentilin – e quindi ci confronteremo lì. Voglio capire bene se è opportuno che si proceda. Cambiato idea? No, ho rianalizzato la situazione che ha pro e contro. Arzignano ora rivendica il fatto di essere un comune importante nella Conferenza dei sindaci».

NUOVA PRESIDENZA? Se la mozione venisse votata «Ma ho l’impressione che questo documento non rispecchi fedelmente la posizione, i sentimenti e le intenzioni di tutti i firmatari» dice il presidente della Conferenza Martino Montagna, si passerà alla nomina di un nuovo presidente. E la candidatura di Arzignano a questo punto non sarebbe un’ipotesi così lontana. Su questo il sindaco Gentilin non si sbilancia. Ma alcune dichiarazioni come «Io punto sulla competenza come quando mi presentai nel 2009 con un programma preciso che poi non è andato in porto (eletta Cecchetto, ndr)» fanno pensare. Così come quando il primo cittadino ricorda da quanto tempo alla città del Grifo non tocca guidare la conferenza dei sindaci. «Dovremo lavorare tutti nell’interpretare cosa succederà quando approderemo dal 1° gennaio nella Ulss berica – continua Gentilin – il mio percorso lo conoscono tutti. E quando si approda alla sanità bisogna riconoscere le competenze delle persone. Nel 2012 Arzignano è andato oltre le barricate, interpretando le necessità di una sanità che cambiava, nell’approvare il polo ospedaliero unico a Montecchio e la riconversione del Cazzavillan. Per questo ringrazio i miei che ci hanno creduto. Adesso Arzignano rivendica il suo ruolo, guardando a quanto succederà dal 1° gennaio». «Siamo in democrazia – conclude Montagna – e quindi mi rimetto all’assemblea».

Luisa Nicoli

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