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Città tricolore per i 90 anni degli alpini

Sfilata in centro ieri per i molti gruppi Ana in arrivo dalla provincia e dal Friuli. FOTOSERVIZIO MASSIGNANGemellaggio tra la sezione locale e quella di Cividale Centro
Sfilata in centro ieri per i molti gruppi Ana in arrivo dalla provincia e dal Friuli. FOTOSERVIZIO MASSIGNANGemellaggio tra la sezione locale e quella di Cividale Centro
Sfilata in centro ieri per i molti gruppi Ana in arrivo dalla provincia e dal Friuli. FOTOSERVIZIO MASSIGNANGemellaggio tra la sezione locale e quella di Cividale Centro
Sfilata in centro ieri per i molti gruppi Ana in arrivo dalla provincia e dal Friuli. FOTOSERVIZIO MASSIGNANGemellaggio tra la sezione locale e quella di Cividale Centro

Una Arzignano vestita di tricolore ha fatto da testimone al gemellaggio tra il gruppo alpini “Mario Pagani” di Arzignano e quello friulano “Angelo Stringher” di Cividale Centro a conclusione di una due giorni densa di appuntamenti che ha richiamato nella città del Grifo penne nere giunte un po’ da tutta la provincia oltre che dal Friuli. Un patto di amicizia siglato in occasione dei festeggiamenti del 90° anno di fondazione del gruppo alpini di Arzignano.

Ieri la giornata è iniziata alle 9.30 con l’ammassamento in piazza Marconi, quindi alzabandiera e sfilata in centro, accompagnata dal corpo bandistico di Vivaro-Dueville e dalla fanfara della Brigata Cadore che con i suoi tamburi ha scandito il passo, e la deposizione di una corona d’alloro al monumento a Fabio Filzi per poi far ritorno in piazza. Le autorità (tra queste anche il T.Col Simone Forza, comandante del Btg Tolmezzo dell’8° Regimento alpini di stanza a Venzone) si sono quindi trasferite nella sala consiliare del municipio.

«La vostra presenza - ha aperto gli interventi il sindaco Giorgio Gentilin - nobilita la città. La fondazione del gruppo alpini di Arzignano risale al 1927 e ha avuto luogo a Pugnello e tra noi c’è anche un maresciallo originario della frazione, Diego Dal Maso, a ricordarlo. Ho omaggiato il gruppo con due foto dell’epoca che immortalano quel momento. Gli alpini sono sinonimo di solidarietà: presenti per garantire la pace in teatri di guerra, ma soprattutto nelle calamità che colpiscono il nostro Paese. Rinnovo l’invito del presidente nazionale Ana Sebastiano Favero per un rinvigorimento delle fila da parte delle nuove generazioni perché questo patrimonio non vada perso. Sono dispiaciuto che oggi non possa essere qui con noi, come ha fatto sabato, il capogruppo Paolo Marchetti, in nottata costretto a ricorrere alle cure del pronto soccorso. So comunque che la situazione è risolta ed è tornato a casa».

Paolo Marchetti, se non di persona, ha però voluto essere presente telefonicamente. «Un abbraccio agli amici di Cividale - ha detto - che conto di rivedere ad ottobre, con loro faremo molta strada. Come recita la preghiera alpina, “che il nostro piede poggi sicuro”».

A fare le veci del capogruppo, nonché vice presidente vicario della sezione di Vicenza, Marchetti, il vicecapogruppo del “Pagani” Luca Dal Molin ed il segretario Vittorino Dalla Barba. È toccato a loro suggellare il gemellaggio, alla presenza della madrina Caterina Pagani, con il capogruppo del gruppo “Angelo Stringher” Antonio Ruocco. Quest’ultimo ha dato appuntamento a Cividale per il 10 ottobre in occasione del 50° di ricostituzione e del raduno sezionale.

Luciano Cherobin, presidente della sezione Ana di Vicenza, ha chiuso gli interventi rifacendosi a Giulio Bedeschi: «Noi siamo dalla parte dei morti, dalla parte di chi non deve essere dimenticato. L’Italia non dimentichi di tutelare tutte le associazioni d’arma: quello che facciamo ormai non lo fa più nessuno».

Giorgio Zordan

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