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Casello e provinciale
«Senza le strade
l’economia soffoca»

La bretella di Alte Ceccato, ormai pronta, non riuscirà da sola a disinnescare il problema del trafficoCode sulla Valchiampo dove ogni giorno transitano 30 mila veicoli
La bretella di Alte Ceccato, ormai pronta, non riuscirà da sola a disinnescare il problema del trafficoCode sulla Valchiampo dove ogni giorno transitano 30 mila veicoli
La bretella di Alte Ceccato, ormai pronta, non riuscirà da sola a disinnescare il problema del trafficoCode sulla Valchiampo dove ogni giorno transitano 30 mila veicoli
La bretella di Alte Ceccato, ormai pronta, non riuscirà da sola a disinnescare il problema del trafficoCode sulla Valchiampo dove ogni giorno transitano 30 mila veicoli

Pedemontana e bretella di Montecchio non risolveranno i problemi viabilistici dell’Ovest Vicentino. I sindaci lo hanno ribadito a gran voce nell’incontro organizzato dal locale raggruppamento di Confindustria. Bisogna intervenire con urgenza sull’asse Arzignano-Chiampo, provinciale di collegamento tra la città e i comuni dell’Alta Valle, transito medio quotidiano di oltre 30 mila veicoli, e accelerare le tempistiche per la realizzazione del nuovo casello di Montecchio, di cui non si conosce la data d’inizio lavori che grava anche sull’apertura della Pedemontana. Per questo i sindaci hanno chiesto l’appoggio degli industriali, per avere più peso e più forza con le istituzioni, a cominciare dalla Regione.

La presidente del raggruppamento di Confindustria, Silvia Bravo, ha quindi chiuso l’incontro con un’agenda fitta di indicazioni. E con la promessa di essere a fianco dei comuni.

«La prima ipotesi progettuale di variante alla destra Chiampo risale agli anni Novanta - dice il sindaco di Arzignano Giorgio Gentilin -. Tra il 2008 e il 2009 si sono firmati i protocolli di intesa con la Provincia, nel 2009 l’allora assessore provinciale Costantino Toniolo è venuto in sopralluogo. Era un progetto da 15 milioni di euro. Non se n’è fatto più niente, bloccato dal patto di stabilità. La variante doveva partire da S. Zeno, con una rotatoria e la costruzione di un nuovo ponte, per arrivare a Chiampo. È stata un’occasione persa, a svantaggio di tutta la valle. E il peso economico va a gravare in parte sulle tasche dei cittadini. Stiamo pagando l’inerzia più o meno voluta dei politici che mi hanno preceduto, e non solo arzignanesi. Non mi illudo che si possa fare ora, ma abbiamo bisogno del sostegno delle categorie economiche per sistemare l’attuale strada provinciale, che è l’unica via di scorrimento verso Chiampo e l’Alta Valle. Servirebbero 3 milioni di euro, per poter intervenire anche sul ponte di via della Miniera».

«C’è bisogno come il pane di un’alternativa - ribadisce il sindaco di Chiampo, Matteo Macilotti -. Le imprese qui sono alla canna del gas. E ce ne sono molte, anche ad Altissimo, Crespadoro e San Pietro Mussolino. Non stiamo parlando di una bretellina di campagna ma di un asse strategico per l’economia. È questo il messaggio che deve arrivare in Regione. Sono sicuro che gli Industriali per primi, saranno compatti con le Amministrazioni».

A tutto questo si aggiunge l’appello forte che parte da Montecchio. «La bretella di Alte, ormai pronta, non riesce a disinnescare il problema del traffico - dice il sindaco Milena Cecchetto -. Bisogna far pressione tutti insieme, con le categorie economiche, per la realizzazione del nuovo casello prima possibile. Anche perché senza non si potrà aprire la Pedemontana». Ad oggi, però, l’opera, inizialmente prevista in unico progetto con la bretella, non è ancora stata appaltata e quindi difficile avere una tempistica sul via ai lavori.

Luisa Nicoli

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