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Casa di riposo a nuovo con tre milioni

Dopo un anno di lavori è in via di conclusione l’adeguamento al centro Scalabrin. FOTOSERVIZIO MASSIGNANIl direttore Alberto Anelli e il presidente Francesco Mastrotto
Dopo un anno di lavori è in via di conclusione l’adeguamento al centro Scalabrin. FOTOSERVIZIO MASSIGNANIl direttore Alberto Anelli e il presidente Francesco Mastrotto
Dopo un anno di lavori è in via di conclusione l’adeguamento al centro Scalabrin. FOTOSERVIZIO MASSIGNANIl direttore Alberto Anelli e il presidente Francesco Mastrotto
Dopo un anno di lavori è in via di conclusione l’adeguamento al centro Scalabrin. FOTOSERVIZIO MASSIGNANIl direttore Alberto Anelli e il presidente Francesco Mastrotto

Luisa Nicoli Tempistica rispettata. Entro il 31 dicembre, come fissato dalla Fondazione Cariverona che ha finanziato parte dell’intervento, saranno completati i lavori di ristrutturazione e messa a norma del blocco B al centro residenziale anziani Scalabrin di Arzignano. Edificio che ospita non auto sufficienti e il nucleo stati vegetativi permanenti, 42 posti complessivi. Il cantiere, avviato a gennaio, è ormai in fase di chiusura. Ultime rifiniture, pulizia dei locali nei tre piani dell’edificio e arredi, prima che parta la fase di collaudo e l’iter autorizzativo della Regione. «Siamo soddisfatti - precisa il direttore dello Scalabrin Alberto Anelli - non è stato facile gestire i disagi provocati dal cantiere, ma ci siamo riusciti nei tempi previsti, mantenendo la struttura funzionante e gli ospiti nel centro». Per evitare di trasferire gli anziani infatti si è lavorato per mesi per una riorganizzazione interna degli spazi e per ridurre gli ospiti, passati da 157 a 130, di cui 90 non autosufficienti, con una sorta di blocco di nuovi ingressi e l’accoglienza limitata ad utenti che necessitavano di riabilitazione e che quindi, dopo un certo periodo di ricovero, sarebbero rientrati a casa. La spesa complessiva è stata di 3 milioni di euro: 500mila per l’intervento propedeutico alla ristrutturazione del blocco B, ovvero la realizzazione di un salone polifunzionale open space, spazio diurno, con un collegamento al blocco B e un nuovo montalettiga «che ci ha permesso di assicurare livelli di assistenza e di servizio adeguati» precisa Anelli, e 2 milioni 500 mila euro per messa a norma e adeguamento agli standard del blocco B, ristrutturazione completa edile e impiantistica, con un nucleo per assistenza stati vegetativi permanenti, da 10 posti, e realizzazione di 15 camere da due letti, più due singole, per 32 posti riservati a non autosufficienti. «Abbiamo prestato particolare attenzione ad alcune necessità - continua Anelli - nella sezione stati vegetativi permanenti con una nuova postazione infermieristica centrale al nucleo e un trattamento d’aria per sanificare l’ambiente». A sostenere i due interventi il finanziamento della Fondazione Cariverona per 1 milione 200mila euro, il resto con risorse proprie dell’ente. «A gennaio partiranno collaudi e l’iter autorizzativo in Regione per la conferma del numero di posti. In pratica la nuova configurazione degli spazi comuni, l’adeguamento agli standard regionali del blocco B per camere di degenza e impiantistica e anche la risposta all’esigenza di un montalettighe, che ora c’è, richiedono una nuova procedura autorizzativa. Speriamo che possa comunque chiudersi in tempi brevi e che sia tutto pronto a primavera». Resterebbe poi il terzo stralcio da realizzare: 800mila euro per il collegamento tra blocco A e B su tutti i tre piani. «Ci sono alcune valutazioni in corso - spiega il presidente dello Scalabrin Francesco Mastrotto - il terzo stralcio non è finanziato e quindi ad oggi le risorse non ci sono. Per questo stiamo cercando di capire prima quali siano le priorità. Il collegamento diretto tra blocco A e B sarebbe sicuramente funzionale per gli ospiti, ma ci sono altri aspetti da considerare come la necessità dell’adeguamento antisismico della Casa albergo e del blocco A». • © RIPRODUZIONE RISERVATA

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