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Arzignano

Caccia al basista
del maxi colpo
da 1,5 milioni

L'abitazione dei fratelli Ruffoni, in corso Matteotti
L'abitazione dei fratelli Ruffoni, in corso Matteotti
L'abitazione dei fratelli Ruffoni, in corso Matteotti
L'abitazione dei fratelli Ruffoni, in corso Matteotti

ARZIGNANO. Gli investigatori non hanno dubbi: gli autori del colpo milionario a casa dei fratelli Ruffoni avevano avuto informazioni di prima mano. Sapevano che dalle 18 di sabato alle 12 di domenica nessuno sarebbe stato nell’abitazione perché i Ruffoni sarebbero stati lontani per le feste. Conoscevano anche i movimenti dei domestici e, ad esempio, che l’allarme non sarebbe stato inserito. Non solo, conoscevano anche l’ubicazione delle tre casseforti.

È dunque caccia al basista del maxi furto avvenuto la notte di San Silvestro in corso Matteotti 74. 

I carabinieri hanno sin qui ascoltato diverse persone e hanno anche acquisito le immagini di numerose telecamere di sorveglianza della zona.

Ad agire, secondo gli inquirenti, non sarebbero state più di tre persone. Forse due. Si sono concentrate sugli oggetti più preziosi. In particolare una quindicina di orologi preziosissimi Rolex, Patek Philippe, Vacheron Constantin, alcuni dei quali arricchiti di brillanti, il cui valore complessivo, si aggirerebbe sui 7-800 mila euro. Ognuno di loro, infatti, è un pezzo di lusso unico. Se si aggiungono almeno altri 40 mila euro in contanti e svariati gioielli - collane, bracciali, anelli con brillanti e ori di varia foggia -, molti dei quali appartenenti ai genitori defunti di Mario, Caterina e Leonardo, tre fratelli molto legati tra di loro, si comprende perché l’ammontare di uno dei furti più clamorosi avvenuti nel Vicentino negli ultimi anni si aggirerebbe almeno sul milione e mezzo di euro. Se non di più.

 

I.T.

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