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Assenti 15 sindaci
Salta la mozione
contro Montagna

Presenti ieri a Cornedo solo 7 sindaci sui 22 della Conferenza. L.N.
Presenti ieri a Cornedo solo 7 sindaci sui 22 della Conferenza. L.N.
Presenti ieri a Cornedo solo 7 sindaci sui 22 della Conferenza. L.N.
Presenti ieri a Cornedo solo 7 sindaci sui 22 della Conferenza. L.N.

Salta la riunione della Conferenza dei sindaci dell’Ulss 5. Per mancanza del numero legale. In 15 su 22 ieri non si sono presentati, perché la mozione di sfiducia al presidente Martino Montagna del sindaco di Brendola Renato Ceron non è stata inserita all’ordine del giorno. Si parla di tecnicismi, si poteva o meno da regolamento, ma in realtà la posizione degli assenti è chiara: Montagna non rappresenta più per la maggioranza il presidente della Conferenza dei sindaci dell’Ovest Vicentino.

Ieri mattina, alla convocazione in sala consiliare a Cornedo per affrontare temi riferiti al sociale, si sono presentati i sei comuni della Valle dell’Agno e Sarego. Gli altri hanno scelto di non esserci. Per mandare un segnale preciso. «Secondo me c’erano i presupposti per inserire la mozione la mozione di sfiducia – spiega il sindaco di Brendola Ceron – ma non è stato fatto. E non ho avuto alcuna risposta. Pensavo comunque che il presidente della Conferenza dei sindaci avesse capito il messaggio: Montagna non ci rappresenta più perché è venuto meno ai suoi obblighi. Nonostante le vicende complicate legate alla riorganizzazione dei reparti per il cantiere dell’ospedale di Montecchio da aprile non ha più convocato la conferenza e non ci ha mai dato alcuna informativa. Tra tre mesi saremo un’unica ulss con Vicenza. Dobbiamo essere forti e compatti. E’ un momento strategico. Adesso dovrà comunque riconvocarci. Non aver affrontato subito la sfiducia significa solo procrastinare di alcuni giorni la questione. Ma la nostra posizione non cambia. Il nuovo presidente? Nessun problema. Uscirà dal gruppo dei 15».

«Non potevo inserire da regolamento, articolo 6, la mozione all’ultimo – ribatte il presidente Montagna, sindaco di Cornedo –: l’avrei fatto alla Conferenza successiva. Adesso non ci sono nemmeno i tempi tecnici per ritrovarci entro il 30 settembre per il convuntivo del piano di zona 2015: andrà in Regione senza l’avvallo dei sindaci. Mi spiace, perché i temi legati al sociale erano importanti. Ma ha prevalso altro. Riconvocherò i sindaci a breve: prima vorrei fare un tentativo per ricompattarci con un giro di consultazioni».

Ma per i 15 assenti la posizione non cambia, in primis per i due vicepresidenti Giorgio Gentilin, sindaco di Arzignano, e Milena Cecchetto di Montecchio. «Stiamo giocando sulle questioni tecniche – precisa Gentilin – ma è solo una perdita di tempo. Qui si parla della salute dei cittadini. Ci convocherà la prossima settimana? Non mi fido. Era da quasi sei mesi che nonci riuniva. Vediamo cosa succederà, forse non ci si è resi conto che una maggioranza comunque c’è». «Per lo statuto un quinto dei sindaci può convocare la Conferenza – aggiunge Cecchetto –, quindi se non lo farà lui lo faremo noi».

E i sindaci della Valle dell’Agno? Lo spiega il primo cittadino di Valdagno Giancarlo Acerbi presente ieri all'assemblea: «Non credo sia il momento di cambiare il presidente a tre mesi dalla fusione con Vicenza, ma aspetto di vedere la mozione di sfiducia. Di certo bisogna provare a ricucire lo strappo, dobbiamo confrontarci. E io sono disponibile».

Luisa Nicoli

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