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Antonio Giuriolo
eroe dimenticato
«Ora va onorato»

Gli alpini della sezione di Vicenza davanti alla targa che a Lizzano Belvedere (Bo) ricorda Antonio Giuriolo
Gli alpini della sezione di Vicenza davanti alla targa che a Lizzano Belvedere (Bo) ricorda Antonio Giuriolo
Gli alpini della sezione di Vicenza davanti alla targa che a Lizzano Belvedere (Bo) ricorda Antonio Giuriolo
Gli alpini della sezione di Vicenza davanti alla targa che a Lizzano Belvedere (Bo) ricorda Antonio Giuriolo

Luisa Nicoli

Antonio Giuriolo, medaglia d’oro al Valor militare, comandante partigiano morto in combattimento a Lizzano in Belvedere (Bo) il 12 dicembre del 1944, andrebbe ricordato in città oltre l’intitolazione della scuola primaria di Castello, dove è nato. Ma dovrebbe essere qualcosa con un significato preciso. Non fatta per essere dimenticata negli anni.

Il dibattito sulla figura del capitano Toni si è riaperto dopo quando accaduto nei giorni scorsi, con il ritrovamento nella bara di Antonio Giuriolo di due bombe a mano. Perché alla medaglia d’oro al Valor militare ad Arzignano, a parte la scuola di Castello, non è intitolata una strada e in città non esistono un monumento, una targa o una lapide a ricordarne la figura.

«Per quanto mi riguarda, mea culpa – dice l’ex sindaco Gianfranco Signorin, alla guida della città dal 1995 al 2004 –; effettivamente è una mancanza che in questi decenni nessuno ci abbia pensato perché la storia partigiana è incentrata su questa figura. Se dovessi lanciare una proposta, io metterei un monumento o qualcosa che lo ricordi in una delle nuove rotatorie all’ingresso della città. Facendo un concorso di idee con le scuole».

«Non credo sia una mancanza verso Antonio Giuriolo la cui memoria è sempre presente – ribatte Severino Trevisan, sindaco dal 1976 al 1990 –: forse in questi anni non ci si è pensato. Ma si tratta solo di capire come va ricordato. Si potrebbe anche intitolargli una via o una piazza ma credo sia opportuno fare una riflessione prima, perché sia un ricordo che abbia un senso preciso e non una forzatura».

«Queste figure devono essere ricordate in maniera significativa – dice lo storiografo Antonio Lora – e deve maturare l’occasione opportuna. Bisogna studiare la questione che non è semplice. Soprattutto nel valutare la posizione più opportuna e adeguata per porre una lapide o una targa. A Giacomo Pellizzari è dedicato un busto in Villa Brusarosco che ora è praticamente abbandonato. Bisogna quindi trovare il modo giusto per ricordare Antonio Giuriolo».

«Essendo una delle quattro medaglie d’oro del vessillo sezione degli alpini di Vicenza, ad Arzignano dove è nato forse effettivamente qualcosa manca – aggiunge il capogruppo degli alpini Paolo Marchetti –: si potrebbe intitolargli una via o un luogo, come è stato fatto in questi giorni per Fernando Zampiva in biblioteca. Noi lo ricordiamo e lo abbiamo ricordato in momenti diversi. E nella nostra sede abbiamo la sua foto».

«La città gli ha dedicato una scuola, ciò che in quel momento ha ritenuto più utile – dice una nipote di Giuriolo -. Noi familiari non abbiamo rivendicazioni né aspettative in tal senso. Ci sono sicuramente le persone che ricordano questa figura perché l’hanno inserita nel proprio retaggio culturale per i valori che ha portato avanti. Se il Comune riterrà opportuno dedicargli qualcosa, lo farà per propria iniziativa. Il nostro è un ricordo privato».

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