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«Anche per loro un posto nella casa di Dio»

Ieri cerimonia comune per Luca Bortolaso e Alex FerrariI familiari dei ragazzi morti lunedì notte nel VeroneseL’arrivo dei feretri alla chiesa di Villaggio Giardino dove c’erano mille persone per l’ultimo saluto
Ieri cerimonia comune per Luca Bortolaso e Alex FerrariI familiari dei ragazzi morti lunedì notte nel VeroneseL’arrivo dei feretri alla chiesa di Villaggio Giardino dove c’erano mille persone per l’ultimo saluto
Ieri cerimonia comune per Luca Bortolaso e Alex FerrariI familiari dei ragazzi morti lunedì notte nel VeroneseL’arrivo dei feretri alla chiesa di Villaggio Giardino dove c’erano mille persone per l’ultimo saluto
Ieri cerimonia comune per Luca Bortolaso e Alex FerrariI familiari dei ragazzi morti lunedì notte nel VeroneseL’arrivo dei feretri alla chiesa di Villaggio Giardino dove c’erano mille persone per l’ultimo saluto

Giorgio Zordan Accanto anche nell’ultimo saluto, come hanno voluto le loro famiglie. Una bara in legno chiaro per Luca Bortolaso, una color noce per Alex Ferrari, i due fidanzati di 21 anni, il primo di Bagnolo di Lonigo, il secondo del quartiere San Bortolo di Arzignano, rapiti nel sonno dalle esalazioni del monossido di carbonio sprigionatesi dal braciere che avevano portato in camera per scaldarsi nella casa di Ferrara di Monte Baldo. «Noi crediamo che Luca e Alex ritroveranno una vita nuova e luminosa nella casa dove anche per loro il Signore ha preparato un posto per sempre», è stato uno dei passaggi chiave dell’omelia di don Roberto Castegnaro, parroco di Lonigo. L’OMELIA. «Chiediamo al Signore di aiutarci a credere che la vita è eterna davanti a Dio, la morte è solo un momento di questa eternità. Anche i fiori che gli amici hanno portato sono un segno di questo affetto, di questo desiderio di sentirsi ancora in comunione con loro, nonostante la morte fisica». La commozione era palpabile all’arrivo dei feretri: occhi rossi, lacrime, tante mani a cercarsi e stringersi tra i presenti. La cerimonia funebre, svoltasi nella capiente chiesa di Villaggio Giardino ad Arzignano che è riuscita a contenere le tantissime persone convenute, non ha visto l’intervento, come avrebbero voluto, dei tanti amici arrivati a dare l’ultimo commiato ad Alex e Luca, che si sono così rivolti ai media per lasciare la loro testimonianza d’affetto. LA LETTERA. «Non ho ancora iniziato il discorso e il foglio su cui sto scrivendo – ha letto Lisa a nome degli amici - è già colmo di lacrime. Fa strano avervi scritto fino al giorno prima e ora dover realizzare che quelle sono le ultime parole che ci siamo scambiati. Alex, tu che con la tua voglia di vivere, con i tuoi abbracci e i tuoi sorrisi, illuminavi le giornate più buie. Riuscivi a vedere oltre la maschera delle persone, mentre tu, di maschere, non ne hai mai portate. Cadevi con il sorriso, ti rialzavi sorridendo. Eri un vero Amico, con la A maiuscola, pronto ad aiutare anche chi per te era uno sconosciuto. E tu Luca, che ti piaceva tanto prendere tutto con divertimento e spensieratezza. Prendevi in giro Alex, prendevi in giro tutti ma eri sempre pronto a dare amore a chiunque. Ti battevi per quello a cui tenevi tirando fuori la tua grinta. Sapevi dare il giusto consiglio nel momento più adatto. Insieme vi completavate, e siamo sicuri che colorerete il Paradiso con il vostro amore, voi che di colore ne siete pieni. Alex scriveva: “Non dimenticatevi di sorridere” e noi vi salutiamo così con un grande sorriso». Nell’omelia don Roberto ha ricordato il dolore, l’incertezza per un futuro che improvvisamente sembrava farsi buio. Gli stessi sentimenti suscitati dalla scomparsa di Alex e Luca. IL DOLORE. «Umanamente sperimentiamo tutta la nostra fatica a lenire il dolore per la morte di due giovani che portavano vita a quanti incontravano, capaci di contagiare con il loro sorriso e scaldare i cuori ai loro famigliari, agli amici». La risposta sta nella fede. «Prima di nascere – ha concluso don Roberto - ogni uomo conosce nel grembo della madre l’oscurità dell’inizio della vita, prima di rinascere egli deve adempiere nel grembo della terra l’oscurità della tomba. A noi che con il cuore appesantito proseguiamo il viaggio della vita concedi che i nostri occhi si alzino a contemplare i tuoi orizzonti di vita eterna, oltre e attraverso il velo delle lacrime del dolore». All’uscita dalla chiesa le due bare sono state salutate da un lungo applauso e dal lancio di palloncini in cielo tra le lacrime degli amici. • © RIPRODUZIONE RISERVATA

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