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Acque del Chiampo Cda sotto esame dopo il primo anno

Domani all’ordine del giorno nell’assemblea dei soci la verifica dell’operato del CdA di Acque del Chiampo
Domani all’ordine del giorno nell’assemblea dei soci la verifica dell’operato del CdA di Acque del Chiampo
Domani all’ordine del giorno nell’assemblea dei soci la verifica dell’operato del CdA di Acque del Chiampo
Domani all’ordine del giorno nell’assemblea dei soci la verifica dell’operato del CdA di Acque del Chiampo

Una verifica dell’operato del consiglio di amministrazione. C’è anche questo punto all’ordine del giorno dell’assemblea dei soci di Acque del Chiampo convocata domani ad Arzignano. Una verifica non certo usuale per un cda operativo praticamente da poco più di un anno e con altri due di mandato. LA NOMINA. Nel 2017 al momento del passaggio dall’amministratore unico Alberto Serafin al consiglio di amministrazione con cinque componenti, Renzo Marcigaglia presidente, Andrea Pellizzari consigliere delegato, Anna Bertazzoni vicepresidente e Vania Molon e Luisa Nardi consiglieri, non tutti i comuni soci erano stati concordi sulla proposta della maggioranza, vedi Montecchio, Brendola e Montorso, ma il Cda era stato comunque approvato da circa il 90% delle quote dell’assemblea. Qualcosa da allora però dev’essere cambiato. Sulla richiesta di verifica però Giorgio Gentilin, presidente del Consiglio di Bacino e sindaco di Arzignano, comune che detiene la quota maggioritaria in Acque del Chiampo, circa il 52%, non si sbilancia. «È nel mio diritto chiederla - dice - non solo come azionista di maggioranza ma anche per dare risposte ai cittadini. Il gestore è una società per azioni con caratteristiche tecniche ma non politiche e le scelte politiche sono dei sindaci soci. Che ognuno rispetti le proprie competenze». LA POLITICA. Di più Gentilin non dice, ma tra i comuni sorge il sospetto che ci sia la politica di mezzo. Quella che ha fatto decidere al sindaco di Arzignano Giorgio Gentilin di costituire una propria lista civica e di smarcarsi da Forza Italia. «Tre mesi fa abbiamo approvato il bilancio all’unanimità elogiando l’operato del cda e adesso si chiede una verifica - dice il vicesindaco di Montecchio Gianluca Peripoli - non vorrei che dopo la costituzione della civica Gentilin si cominciassero a confondere i contorni della vita politica con quelli amministrativi della società. In tanti anni non era mai accaduta una verifica di questo tipo. Oppure che magari vengano messe in discussione alcune direttive approvate all’unanimità in tema inceneritore con la realizzazione dell’impianto voluta fuori dal territorio del Consiglio di Bacino». «Non ho votato a favore di questo cda - aggiunge il sindaco di Montorso Antonio Tonello - ma stiamo lavorando bene. Forse tutto questo nasce da nuove situazioni politiche legate ad Arzignano. E dal nuovo percorso politico con la civica del sindaco Gentilin rispetto al gruppo Forza Italia. Ma in Acque del Chiampo si amministra una società, la politica si fa fuori». ATTESA. «La richiesta è più che legittima ma per quanto mi riguarda le cose stanno procedendo secondo le indicazioni dell’assemblea e quindi sono curioso di capire - aggiunge Luca Restello, sindaco di Lonigo - anzi, a volte anche se le scelte non erano totalmente condivise, abbiamo proseguito in maniera unanime, anche per il bene dei cittadini. Come sull’inceneritore che io, e so di essere in minoranza, avrei voluto nella nostra zona. Evidentemente c’è qualcosa che non sappiamo. Di certo c’è che il nome di Andrea Pellizzari per il Cda ci è stato proposto da Gentilin e noi abbiamo accettato. Cosa è cambiato da allora? Non vorrei che in tutto questo ci fosse un legame con la definizione dei candidati per le prossime nomine in Provincia». • © RIPRODUZIONE RISERVATA

Luisa Nicoli

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