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È braccio di ferro
sul sito dei rifiuti
per odori e bollette

L’impianto di compostaggio sito in località Canove ad Arzignano. FOTO ARCHIVIO
L’impianto di compostaggio sito in località Canove ad Arzignano. FOTO ARCHIVIO
L’impianto di compostaggio sito in località Canove ad Arzignano. FOTO ARCHIVIO
L’impianto di compostaggio sito in località Canove ad Arzignano. FOTO ARCHIVIO

Soluzione per l’annoso problema odori che i residenti lamentano, eventuale aumento dei costi di smaltimento che ricadrebbero sui contribuenti, quale futuro per l’area.

Tre temi da novanta. L’impianto di compostaggio a Canove di Arzignano, su un terreno di proprietà comunale concesso da oltre un decennio ad Agno Chiampo Ambiente, Aca, è stato al centro della discussione in consiglio, per l’interrogazione presentata dai consiglieri della civica “Peretti Sindaco” che chiedevano risposte chiare su cosa succederà al sito, in vista della scadenza della concessione dell’area da parte del Comune, fissata ad ottobre.

Ad Aca, che gestisce il ciclo integrato dei rifiuti nell’Ovest Vicentino, l’amministrazione comunale arzignanese ha da tempo espresso la propria posizione: disponibilità a proseguire con la concessione ma a determinate condizioni. «Ad oggi però ci sono alcune problematiche tra Agno Chiampo Ambiente, proprietario dell’impianto, e Sit, Società igiene territorio partecipata Aim, che lo gestisce. Difficile capire quindi se ci sia la volontà di continuare nell’attività di compostaggio - ha spiegato l’assessore Angelo Frigo - Anche perché dopo averci chiesto la disponibilità a proseguire con la concessione, a fine 2015 Aca ha lanciato un nuovo bando per il servizio di smaltimento: attualmente la frazione organica viene portata all’impianto di Asigliano di Berica Utilya, il verde invece ad Agricer a Ronco all’Adige. Un comportamento che ci è sembrato contraddittorio».

Da Aca il presidente Alberto Carletti precisa: «In merito al rilancio o alla dismissione dell’impianto di compostaggio non possiamo fare alcuna considerazione fino a quando la Sit non lascerà libero l’impianto stesso per le e necessarie verifiche ambientali. Qualsiasi passaggio sarà concertato con il Comune di Arzignano secondo la vigente convenzione». Da qui nascono i dubbi e le perplessità delle opposizioni consiliari, preoccupati anche che portare la frazione organica ad Asigliano e il verde a Ronco all’Adige possa provocare un aumento dei costi di smaltimento per Arzignano, e di conseguenza per i cittadini.

«Agno Chiampo Ambiente ci ha già comunicato che questo non porta a rilevanti scostamenti - ha precisato l’assessore Frigo - ma in realtà non sappiamo di quanto sia la differenza delle spese per umido e verde. Di certo ad ottobre, a scadenza della concessione, se l’impianto di compostaggio di Canove non sarà operativo e rimesso in funzione chiederemo la restituzione dell’area a verde, in pratica nella sua condizione originaria prima della realizzazione dell’impianto. Quindi con demolizione della struttura e successiva bonifica. Perché non concederemo il terreno ad Aca come punto di travaso rifiuti».

Continua Angelo Frigo: «La disponibilità a proseguire con la concessione c’è soltanto a fronte di un progetto di rilancio dell’impianto e soprattutto della soluzione del problema ambientale, ovvero delle emissioni odorifere che hanno più volte provocato le proteste dei cittadini. Oltre alla revisione del valore corrisposto al Comune per l’uso dell’area. Su questo stiamo dialogando con Agno Chiampo Ambiente, perché saranno comunque loro, con Società igiene territorio, a dover valutare cosa fare».

Luisa Nicoli

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