<img height="1" width="1" style="display:none" src="https://www.facebook.com/tr?id=336576148106696&amp;ev=PageView&amp;noscript=1">

«Venite a Pojana, dove tutto è possibile»

La Torre Eiffel realizzata da un imprenditore all’ingresso del paeseL’assessore Marco Fortuna con il sindaco di Pojana Maggiore Paola Fortuna. I due sono cuginiL’ultraleggero parcheggiato fuori da un’abitazione di PojanaLa piazza del paese con la nuova pavimentazione e sullo sfondo il portale in metallo. FOTOSERVIZIO MASSIGNAN
La Torre Eiffel realizzata da un imprenditore all’ingresso del paeseL’assessore Marco Fortuna con il sindaco di Pojana Maggiore Paola Fortuna. I due sono cuginiL’ultraleggero parcheggiato fuori da un’abitazione di PojanaLa piazza del paese con la nuova pavimentazione e sullo sfondo il portale in metallo. FOTOSERVIZIO MASSIGNAN
La Torre Eiffel realizzata da un imprenditore all’ingresso del paeseL’assessore Marco Fortuna con il sindaco di Pojana Maggiore Paola Fortuna. I due sono cuginiL’ultraleggero parcheggiato fuori da un’abitazione di PojanaLa piazza del paese con la nuova pavimentazione e sullo sfondo il portale in metallo. FOTOSERVIZIO MASSIGNAN
La Torre Eiffel realizzata da un imprenditore all’ingresso del paeseL’assessore Marco Fortuna con il sindaco di Pojana Maggiore Paola Fortuna. I due sono cuginiL’ultraleggero parcheggiato fuori da un’abitazione di PojanaLa piazza del paese con la nuova pavimentazione e sullo sfondo il portale in metallo. FOTOSERVIZIO MASSIGNAN

Benvenuti a Pojana dice il cartello stradale. Poi alzi gli occhi e ti trovi una Torre Eiffel in metallo massiccio alta trenta metri all’inizio del paese. «Non si stupisca, noi ci siamo abituati», precisa un pensionato che passeggia con un pincher toy al guinzaglio. «Ci vengono anche i morosi a farsi le foto sotto alla torre».

Vietato stupirsi, certo, a Pojana. Perché poi scopri dell’altro. Una sorta di elicottero ultraleggero parcheggiato fuori da una casa accanto alle poste, le quali non hanno mai levato la vecchia e ormai commovente insegna PT, che stava per Poste e Telegrafi. E se chiedi informazioni al bar del centro, dove la proprietaria interista è contrariata perché solo le partite della Juve attirano clienti, ti trovi davanti, come unico cliente, l’Imam del paese. Niente a che vedere con i predicatori islamici, ma piuttosto un anziano immigrato che si è guadagnato l’epiteto sul campo perché, da nordafricano qual è, veste in kamis e Shashia. Cioè come un vicentino che va al bar in giacca, cravatta e Borsalino.

Benvenuti a Pojana con la gei. Dove nella piazza centrale, circondata da un mix di edifici anni ’50, ’80 e primi del Novecento, l’assessore Marco Fortuna ha voluto uno strano portale metallico forato e illuminato da led.

«Volevamo creare una porta ideale fra percorsi pedonali», afferma l’assessore che ci accompagna per una vista assieme al sindaco Paola Fortuna (fra i due c’è un grado di parentela). Certo è un colpo d’occhio difficile da metabolizzare subito. Ma perché questa strana struttura fuori dal tempo e dall’architettura del posto? Il sindaco sorride abbassa la testa, passa la palla all’assessore che non accusa il colpo. «Perché volevamo qualcosa di diverso. Inizialmente avevamo pensato a una struttura tutta vegetale con un reticolato a protezione, ma poi abbiamo rinunciato perché era complicata la manutenzione».

Il primo cittadino intanto si ricompone. «Scherzi a parte, la struttura è bella. Ora dice poco, ma di sera, con le luci fa un bell’effetto. Siamo convinti di quello che abbiamo fatto».

E allora ci viene voglia di chiederlo alla gente del paese se veramente piace. Precettiamo sindaco e assessore e li costringiamo ad accompagnarci nei negozi e nei bar a sentire i pareri.

Giampaolo Mazzetto, che gestisce la ferramenta di famiglia, vestito con berretto e giubbotto pur essendo all’interno, subito non vuole esporsi, ma poi si lascia andare. «Non mi dispiace, no, almeno qualcosa in quella piazza è stato fatto. Ora è più bella». Sulla stessa lunghezza sono anche gli altri intervistati, e fra questi Luca Sardo, Angelo Fortuna e Stefano Visentin.

La nuova piazza piace. Anche se non è finita. Restano da completare le aree verdi e magari da rendere più presentabili alcuni edifici in rovina che i privati dovrebbero sistemare. «Noi la nostra parte l’abbiamo fatta», dice ancora l’assessore. Appena si sono sbloccati i soldi fermi per il patto di stabilità abbiamo investito in opere».

Non è parso vero, al sindaco Fortuna, di disporre di oltre un milione di euro, così, improvvisamente. E allora via ai lavori: 400 mila euro per le scuole, 600 mila per la piazza, che intorno si ritrova 4 parcheggi. Quattro parcheggi? Ma non sono troppi?

«No, mi creda - dice l’assessore - qui ci si muove tutti con la macchina, il paese è piccolo e vogliono tutti avere il parcheggio comodo».

Del resto c’è anche chi parcheggia l’elicottero davanti a casa. Come Dino Maso, che raccoglie tutto per passione.

«È un accumulatore seriale», lo giustifica Marco Fortuna. «Ha un sacco di cose, è un appassionato», aggiunge il sindaco.

L’elicottero, o meglio l’ultraleggero, infatti, non funziona. Da vicino si capisce che è un oggetto da esposizione che non volerà mai. Proprio mai? «Non ne sia sicuro», incalza l’assessore. Dino potrebbe anche sistemarlo e rimetterlo in moto. Qui tutto è possibile. Pare addirittura che l’imprenditore che ha costruito la Torre Eiffel fuori dalla sua fabbrica ne voglia fare una di più grande, con ristorante sopra».

Allora è proprio vero, qui tutto è possibile. Del resto siamo a Pojana con la gei.

Dennis Dellai

Suggerimenti