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Sposati all’alba e clandestini... 65 anni fa

Pasqua e Rino, quando è sbocciato il loro amore contrastato[CROSSHEAD]
Pasqua e Rino, quando è sbocciato il loro amore contrastato[CROSSHEAD]
Pasqua e Rino, quando è sbocciato il loro amore contrastato[CROSSHEAD]
Pasqua e Rino, quando è sbocciato il loro amore contrastato[CROSSHEAD]

Una storia d’amore che sembra tratta da un romanzo. È quella tra Pasqua, 85 anni, e Rino Marsilio, di 88, che domani festeggiano il 65° anniversario di matrimonio. «E dire – ricorda Pasqua - che qualcuno non voleva che ci sposassimo. Ma noi ci volevamo bene allora e ce ne vogliamo adesso». Nessun don Rodrigo di mezzo. «Lui era di famiglia benestante, mentre io ero figlia di agricoltori e, tra i suoi parenti, non tutti vedevano di buon occhio la nostra unione. Eravamo costretti a incontrarci di nascosto. Io la sera andavo sotto la finestra di casa sua, lui scendeva calando una scala». Pressioni furono fatte anche sul parroco perché non celebrasse il matrimonio. Ma la coppia superò lo scoglio. «Ci siamo sposati a Vicenza. Siamo partiti con il buio e all’alba eravamo già marito e moglie. Con noi solo i due testimoni».

Di fronte al fatto compiuto le frizioni si appianarono e il pranzo di nozze fu consumato «nel ristorante dei genitori di Rino, quello che adesso si chiama da Franco, un tempo Castel della Nina».

Pasqua e Rino aprirono un negozio di alimentari a Lovertino, dove risiedono, gestito oggi dal figlio Augusto, diventato subito punto di riferimento per la frazione. I paesani si rivolgevano a loro per i più disparati motivi. Pasqua, la prima donna ad avere la patente in paese, con la sua 600 in caso di emergenza si trasformava in autista. Come quando doveva accompagnare qualcuno in ospedale. «Una volta per poco una conoscente non partoriva in macchina».

La coppia si è messa a disposizione della comunità. «Persone di buon cuore - sottolinea Augusto -. Quello che potevano fare per aiutare gli altri lo hanno fatto. Come tenere in sospeso i conti di chi non ce la faceva a pagare a fine mese. I genitori di mia mamma, in tempo di guerra, ha tenuto nascosta una famiglia ebrea, padre, madre e figlia, nonostante il comando tedesco fosse poca lontano».

Chi dà a volta riceve. Rino, a cavallo del nuovo millennio, grazie alla trasmissione televisiva di “Il lotto alle 8” condotta da Massimo Giletti vinse due milioni di lire.

L’età avanza e insieme gli acciacchi. Pasqua gira per casa in carrozzina, Rino passa la maggior parte del tempo a letto, dopo una caduta. Ma la loro vita prosegue in simbiosi, sempre attaccatissimi. «Quando nostra nonna – ricordano i nipoti Daniele e Laura – è stata ricoverata a Montagnana, il nonno ogni sera voleva essere accompagnato in ospedale per darle il bacio della buona notte».

Una vita di lavoro, per Pasqua e Rino, ma non si sono fatti mancare i momenti di divertimento. «Ci piaceva ballare. Ma anche viaggiare: abbiamo visitato Parigi e Vienna, e passato le vacanze in Spagna e Tunisia. Fino a qualche anno fa andavamo in campeggio a Rosolina».

«Il segreto del nostro amore? Una vita in simbiosi. Abbiamo sempre lavorato fianco a fianco, rispettandoci e a volte sopportandoci, non ci siamo mai addormentati da arrabbiati».

Giorgio Zordan

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