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Scontro sulle insegne irregolari

L’incrocio al centro della polemica sulle insegne. MAZZARETTO
L’incrocio al centro della polemica sulle insegne. MAZZARETTO
L’incrocio al centro della polemica sulle insegne. MAZZARETTO
L’incrocio al centro della polemica sulle insegne. MAZZARETTO

Albano Mazzaretto «Non è vero che le transenne all’incrocio di Ponte di Nanto sono state collocate senza l’autorizzazione del Comune - dice Massimo Gentile responsabile della filiale nordest di Publi Città spa . «Non è nostra intenzione sollevare polemiche ma è necessario chiarire come stanno le cose per difendere la nostra professionalità.» La questione delle transenne pubblicitarie è stata sollevata da un’interpellanza di Massimiliano D’Ausilio consigliere di minoranza del M5S. Il sindaco Ulisse Borotto nella sua risposta ha affermato che il Comune non avrebbe mai dato l’autorizzazione per l’esecuzione dei lavori. La storia. Il 23 luglio 2013 Publi Città spa si è aggiudicata la gara di appalto del Comune di Nanto per il riordino della segnaletica pubblicitaria e l’arredo urbano. Secondo l’impresa, il Comune avrebbe messo in gara un progetto per delle opere che poi ha scoperto non si potevano fare. «Innanzitutto – sottolinea Massimo Gentile - non è vero come sostiene D’Ausilio che le transenne sono vietate dal Codice stradale. Anzi sono proprio gli articoli 47 e 51 che tutelano il nostro lavoro. Poi, era l’amministrazione comunale che doveva sapere se i lavori si potevano fare. Era il Comune che doveva sapere che dal lato dei due esercizi commerciali: l’Erboristeria e Ristoranti Che Passione, c’è un misto di area pubblica e proprietà privata e non si poteva fare alcun intervento. Inoltre, Vi.Abilità avrebbe dovuto concedere il nulla osta all’amministrazione comunale e non a Publi Città spa.» «Comunque – precisa Ulisse Borotto – Vi.abilità ha dato il nulla osta, indicando però che su alcune sezioni dell’incrocio non si potevano collocare i cartelloni pubblicitari e di questo Publi Città spa ne era a conoscenza e doveva tenerne conto.» Nel progetto del Comune erano previste 15 transenne parapedonali con la pubblicità 3 orologi distribuiti nei quattro angoli dell’incrocio più 2 tabelloni per l’informazione turistica, fuori da quest’area. «Invece – aggiunge Massimo Gentile - abbiamo bloccato ogni lavoro. Nella sua risposta il sindaco Ulisse Borotto scrive di essere riuscito a ridurre da 15 a 4 il numero delle transenne installate con la pubblicità. Il fatto è che solo un anno e mezzo dopo, il 26 gennaio 2015 abbiamo ricevuto dall’ufficio tecnico del Comune il divieto di proseguire le installazioni in quanto non c’erano i presupposti e i requisiti di legge necessari. Ma che non c’erano questi requisiti il Comune doveva verificarlo prima di stendere il progetto e fare la gara di appalto. Era il bando comunale che prevedeva 15 transenne, ne abbiamo posato 10 su 15 ma siamo riusciti a sponsorizzarne solo 4 e mezza, tra correttivi richiestici e spostamenti giunti in corso d'opera, accantonando anche il discorso dei tre orologi e dei pannelli informativi; a quel punto avremmo potuto chiedere il risarcimento dei danni per gli introiti mancati. Abbiamo cercato invece un confronto per trovare una soluzione alternativa con un progetto inviato ancora nel 2016, al quale il Comune non ha mai risposto. «Non l’abbiamo fatto – sottolinea il sindaco Borotto - perché Publi Città spa chiedeva un nuovo contratto di 7 anni mentre la nostra intenzione è di portare a termine gli ultimi 2 anni della convenzione in corso che scade nel 2019 e quindi di chiudere la partita. Abbiamo richiesto un nuovo parere a Vi.abilità, in base alla risposta decideremo come intervenire.» • © RIPRODUZIONE RISERVATA

Albano Mazzaretto

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