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«Pronti a dare un tetto a 50 bisognosi»

Una delle stanze per l’accoglienza all’interno della struttura. A.MAZ.
Una delle stanze per l’accoglienza all’interno della struttura. A.MAZ.
Una delle stanze per l’accoglienza all’interno della struttura. A.MAZ.
Una delle stanze per l’accoglienza all’interno della struttura. A.MAZ.

Sta diventando sempre più un punto di riferimento per le tante situazioni di povertà e di disagio sociale “Casa Abramo” di Villaganzerla. Una struttura residenziale per l’accoglienza di persone in stato di bisogno e varie altre emergenze, in via di realizzazione ma che già da qualche anno ha iniziato ad accogliere i primi ospiti.

La Casa Abramo è opera de “La Tenda di Cristo onlus”, un’associazione fondata dal padre camilliano Francesco Zambotti, ed ha origine da un lascito dei fratelli e sorelle Valdesolo che hanno donato la loro casa madre, un tempo sede di una grande azienda vinicola, per la realizzazione del centro. I lavori, partiti subito dopo la donazione nel settembre del 2011, sono già a buon punto. «Per la sua realizzazione e poi per la gestione, Casa Abramo, – spiega Diego Fortunato coordinatore della Tenda di Villaganzerla – si avvale soprattutto dell’azione e del lavoro di volontari, secondo la filosofia e la spiritualità della Tenda di Cristo che ha la sua casa madre a Cremona e POI varie altre tende in Italia, in Messico e in Brasile, realizzate anche queste ultime con il contributo dei volontari della Riviera Berica.» Per le amministrazioni comunali del territorio, la struttura è diventata una possibilità concreta per tamponare casi urgenti di emergenza abitativa, o di persone prive di reddito e non garantite da vari ammortizzatori sociali, situazioni che spesso hanno origine da condizioni di emarginazione e disagio sociale «Agli ospiti non si chiedono contribuiti in denaro, ma la disponibilità di offrire le proprie competenze, secondo il poco o il tanto che ognuno riesce a fare – precisa Diego Fortunato -. La Tenda non dà semplice assistenza ma un percorso di promozione della persona, della propria dignità valorizzando il dono che ognuno può rappresentare per l’altro.»

Ma, come si vede, questi sono solo i primi passi d’avvio della struttura che quando sarà completata di arredi e servizi potrà ospitare 50 persone. «Abbiamo avviato una collaborazione con l’ufficio del tribunale di Vicenza Uepe per l’accoglienza e l’inserimento di persone con provvedimenti penali alternativi al carcere - spiega il coordinatore di Casa Abramo -. Molto importante per noi è la collaborazione con gli operatori della cooperativa la Vigna di Costozza nell’affrontare alcuni casi di accoglienza dei minori. Proficui rapporti abbiamo intessuto anche la parrocchia, i Comandi dei carabinieri, l’associazione Papa Giovanni XXIII, le varie realtà del volontariato come i donatori di sangue, i gruppi alpini, la cooperativa La rosa blu. Stiamo lavorando per poter accogliere minori in situazioni di emergenza e di abbandono nella sezione a loro riservata in via di ultimazione.»

Poiché anche Casa Abramo si regge sul lavoro dei volontari, continua l’attività della raccolta e la distribuzione di indumenti usati. Alcuni volontari si dedicano anche alla raccolta di mobili usati da restaurare per ammobiliare le stanze di Casa Abramo.

Albano Mazzaretto

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