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Villaga

Perde portafoglio
Straniero lo trova
e lo restituisce

il portafoglio era stato perso fuori da un centro commerciale
il portafoglio era stato perso fuori da un centro commerciale
il portafoglio era stato perso fuori da un centro commerciale
il portafoglio era stato perso fuori da un centro commerciale

VILLAGA. «È suo questo portafoglio?» È bastato quanto a Graziano Bellin di Pozzolo di Villaga, per capire il nobile gesto compiuto dal serbo, Zlatomir Cajic di Vicenza, sabato scorso. «Sì, è il portafoglio che ho perso stamattina!» gli ha risposto sorpreso Bellin. Dalla disperazione alla gioia, è bastato poco. O meglio, è bastato quel gesto affatto scontato per i nostri tempi, che vede uno straniero restituire un portafoglio intonso a un italiano. «Mi ha commosso –spiega Graziano- e dire che sono uno non facile alle lacrime. Non tanto nel constatare che nulla era stato perso, spiccioli inclusi, piuttosto l’aver notato il comportamento di una persona che non conosco, per di più straniera, decidere di arrivare appositamente fin quassù per consegnarmi quello che davo già perso irrimediabilmente». L’antefatto sabato mattina, quando con la famiglia Bellin si era recato a Torri per fare acquisti al centro commerciale. Conclusi gli acquisti l’uomo prima di salire ha depositato momentaneamente il portafoglio sul tetto della sua macchina. Gesto istintivo e comune, tanto che la svista porta poi a molte denunce per smarrimento. «Ho quindi aperto la macchina e sono partito – racconta l’uomo - ignaro che il portafoglio con dentro documenti e trecento Euro in contanti, fosse rimasto sopra la mia testa». Dell’errore se n’è accorto solo all’ospedale di Vicenza, dove si era recato per trovare un paziente: «Qui toccandomi, ho percepito l’assenza del portafoglio. A quel punto mi sono immaginato tutto. Ma era troppo tardi», racconterà ai carabinieri il Bellin, dove si è recato per la denuncia di smarrimento del suo portafoglio. «Dentro avevo la mia vita –spiegherà l’uomo-, e poco m’importava dei soldi, ma dei documenti che mi sarebbero serviti di lì a qualche giorno per questioni mediche». A Torri di Quartesolo intanto, Zlatomir Cajic che si trovava anche lui per degli acquisti, raccoglieva dalla strada il portafoglio, nel centro commerciale opposto: «Ho visto il portamonete aperto con dei documenti che fuoriuscivano. A quel punto –dice Zlatomic- ho esitato se raccoglierlo o lasciarlo a terra? Ho poi pensato alla disperazione di chi l’aveva perso, notando che conteneva soldi, ma soprattutto speravo l’indirizzo del suo proprietario. Dalla carta d’identità ho capito che l’uomo abitava era del Basso Vicentino, di un paese che però non avevo mai sentito nominare». Tornato a casa, il serbo che a Vicenza fa l’artigiano, si è messo a cercare in Internet identificando l’area collinare in cui si trova Pozzolo, e nel pomeriggio con portafoglio e carta d’identità alla mano è salito fin lassù: «Andavo alla cieca», aggiunge Zlatonic. Qui però indirizzo e nome corrispondevano alla casa del Bellin: «Ho sentito suonare il citofono e uno che mi chiedeva: “Devo parlare con Graziano!”. Tutto mi sarei aspettato, ma non certo uno che mi portasse direttamente a casa il portafoglio». «Ha insistito perché non gli dessi un riconoscimento. Ha aggiunto che per lui si trattava di un dovere. Ho preteso solo che accettasse il mio gesto di stima e gratitudine».

Antonio Gregolin

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