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Palasport inutilizzati Conto salato al Comune

Uno dei due palasport inutilizzati a causa dei ricorsi sull’efficienza degli impianti fotovoltaiciUno dei due palasport inutilizzati a causa dei ricorsi sull’efficienza degli impianti fotovoltaici
Uno dei due palasport inutilizzati a causa dei ricorsi sull’efficienza degli impianti fotovoltaiciUno dei due palasport inutilizzati a causa dei ricorsi sull’efficienza degli impianti fotovoltaici
Uno dei due palasport inutilizzati a causa dei ricorsi sull’efficienza degli impianti fotovoltaiciUno dei due palasport inutilizzati a causa dei ricorsi sull’efficienza degli impianti fotovoltaici
Uno dei due palasport inutilizzati a causa dei ricorsi sull’efficienza degli impianti fotovoltaiciUno dei due palasport inutilizzati a causa dei ricorsi sull’efficienza degli impianti fotovoltaici

Felice Busato La questione dei due palasport fotovoltaici di via Frassenara e Saline è tornata ad agitare il Consiglio Comunale chiamato a ratificare alcune variazioni al bilancio per far fronte alla sospensione a fine 2016 da parte del GSE (agenzia ministeriale che gestisce gli incentivi sugli impianti fotovoltaici) dei contributi del conto energia e del pagamento della produzione di energia elettrica di entrambi i palazzetti. Il provvedimento approvato dalla sola maggioranza con la contrarietà delle minoranza destina 94 mila euro derivanti da maggiori entrate e dal recupero coattivo di crediti (circa 45 mila euro) dell’Ici e Imu del 2015 ai canoni del leasing per non incorrere negli interessi sulle rate dei due impianti sportivi chiusi come noto da oltre un anno per l’inasprirsi dei contenziosi legali con l’associazione temporanea di imprese «Una bolla di accompagnamento di pannelli fotovoltaici indirizzata alla società di leasing per l’impianto di via Frassenara ha indotto il GSE ad assumere questo comportamento incomprensibile e illegale visto che il Consiglio di Stato con un’ ordinanza ha sospeso l’efficacia di tale provvedimento riguardante l’impianto di via Frassenara in attesa dell’esame da parte del Tar del Lazio», ha spiegato il sindaco Marcello Spigolon . Ricordando come « l’ATI aggiudicataria doveva provvedere ad ogni adempimento, sia di tipo tecnico che di tipo amministrativo», il primo cittadino ha rilevato che «dovrebbero essere ormai in fase di deposito le consulenze tecniche d’ufficio disposte dal Tribunale di Vicenza, nel procedimento giudiziario per ottenere il risarcimento dei danni causati al Comune dagli inadempimenti delle imprese costruttrici, del progettista e del direttore dei lavori» . «Abbiamo approvato uno studio di fattibilità per la sistemazione del palazzetto di Saline e appena sarà resa nota la decisione del Tribunale di Vicenza sull’ accertamento tecnico-preventivo accantoneremo le risorse necessarie», ha aggiunto l’assessore al bilancio Simonetta Formenton. Manuela Fontana (Noventa Civica) pur condividendo l’azione giudiziaria del Comune ha constatato «il grave errore del RUP nell’inviare la certificazione di fine lavori che lo stesso doveva controfirmare tempestivamente insieme al direttore dei lavori, una vicenda che costituisce ancora una grossa perdita per il Comune sotto molteplici profili». «Al posto di avviare una serie di procedimenti giudiziari di esito incerto conoscendo come opera la giustizia in Italia amministrazione e funzionari dovevano controllare che il procedimento amministrativo procedesse regolarmente», ha sottolineato Maria Pia Dall’ Armellina (M5S). «Una situazione che scaturisce da una frettolosa e cattiva programmazione dei due palasport acuendo i miei dubbi e perplessità sulle scelte dell’amministrazione», ha commentato Alessandro Romagna (Lista libera per Noventa) aggiungendo che «avrei dato il mio favorevole al pareggio di bilancio solo se si fossero impegnati i capitoli degli emolumenti degli amministratori dell’epoca». • © RIPRODUZIONE RISERVATA

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