<img height="1" width="1" style="display:none" src="https://www.facebook.com/tr?id=336576148106696&amp;ev=PageView&amp;noscript=1">
Zovencedo

Nella grotta
la prima
notte di nozze

Ingresso della casa rupestre ristrutturata dal Comune
Ingresso della casa rupestre ristrutturata dal Comune
Zovencedo, la "Sengia dei Meoni" (MASSIGNAN)

Passa da Zovencedo il nuovo turismo dei Berici. Il piccolo centro nel cuore dei colli si sta sempre più affermando come punto di riferimento tra le mete e i modi alternativi di vivere il tempo libero.

Sono due le attrattive più richieste che hanno visto aumentare l’attenzione non soltanto da parte degli italiani che arrivano per una visita in gruppo ma anche degli stranieri che invece richiedono soluzioni più elitarie. E per entrambi Zovencedo sembra rispondere al caso loro.

La Sengia dei Meoni, conosciuta come “Casa rupestre”, è un’antica dimora che è stata ricavata all’interno della roccia viva, la “sengia” per l’appunto, e che è rimasta abitata da tempo immemorabile fino agli anni Sessanta, quando l’ultima abitante se ne è andata e la casa è stata acquistata dal Comune che l’altr’anno ha avviato un restauro nel rispetto fedele dell’assetto originario. «Sono arrivate richieste di poter pernottare all’interno della casa rupestre - spiega il vicesindaco e assessore alla cultura e turismo Flavio Dalla Libera -. Alcune agenzie turistiche specializzate hanno visto la località e si sono fatte un’idea sulla tipologia con cui possono confezionare la possibile offerta che hanno cominciato a proporre ai loro clienti ricevendo adesioni anche fuori dall’Italia. E posso capirli questi possibili ospiti, perché fare l’esperienza di passare un intero fine settimana in quel contesto incantato è come immergersi direttamente nella vita contadina di una volta, un’esperienza decisamente unica». Il Comune si sta attrezzando. «Se tutto va bene – precisa il vicesindaco - potremo cominciare a primavera. La casa conserva gli arredi come quelli dell’epoca e ha ricevuto soltanto gli interventi necessari per la messa in sicurezza, per cui sarebbe pronta ad accogliere ospiti». L’altro polo che sta riscuotendo successo agli occhi dei turisti è la Priara de Cice, una cava dismessa e destinata a Museo della Pietra di Vicenza e per rappresentazioni teatrali, concerti, cene e come set di film e video musicali, come quello dei Sohora. Ed è qui dentro che diverse coppie – non si sa se fan o meno – stanno chiedendo di poter prenotare il loro pranzo di nozze. «Queste ulteriori richieste sono qualcosa di nuovo che non ci aspettavamo – riferisce l’assessore Dalla Libera - ma d’altronde, si tratta di un posto altamente suggestivo in cui può essere davvero bello suggellare la festa per il proprio matrimonio». Richieste che tuttavia il Comune non ha ancora trasformato in un piano di promozione del territorio. In particolare, il Museo della Pietra di Vicenza che pure è stato completato da alcuni mesi e ha le sue esposizioni al completo, non è mai stato inaugurato in forma ufficiale e inserito nei circuiti consultati dai turisti. «Dobbiamo presto inaugurare il museo e realizzare un progetto per promuoverlo al meglio – commenta il vicesindaco –. Però il punto è farlo bene perché da qui passano nuove opportunità di riscatto turistico».

Matteo Guarda

Suggerimenti