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«Negozi chiusi, il centro sta morendo»

Sono sempre di più i negozi chiusi nel centro di Camisano. MARINI
Sono sempre di più i negozi chiusi nel centro di Camisano. MARINI
Sono sempre di più i negozi chiusi nel centro di Camisano. MARINI
Sono sempre di più i negozi chiusi nel centro di Camisano. MARINI

Continua la “morìa” di negozi a Camisano. Dopo le numerose serrande abbassate negli ultimi anni, il 2018 non è di certo iniziato meglio per il “Paese degli acquisti” con altre attività camisanesi, alcune delle quali storiche e posizionate in centro paese, costrette a chiudere i battenti. Non un bel segnale per il commercio locale, dopo la decisione, presa dall’Amministrazione comunale su indicazione dell’Ascom di Vicenza, di Padova e dell’Uav, di non prolungare fino a sera il mercato domenicale durante lo scorso periodo natalizio; scelta che aveva creato non poche polemiche tra i commercianti del paese. Tra le zone più interessate dal triste fenomeno delle chiusure, la galleria Mantegna, dove da inizio anno sono già tre le attività commerciali che hanno chiuso. «Il primo ad aprire in galleria fui io nel 1985» ricorda Massimo Casotto, storico artigiano camisanese, specializzato nella riparazione di orologi. «Prima qua c’era un cinema, chiamato proprio Cinema Mantegna, che ha chiuso alla fine degli anni Settanta. Nei decenni sono passate tante attività in questi locali - spiega -, dai negozi di borse fino ai vestiti da sposa, passando per le agenzie di viaggi. Io ho dovuto chiudere in febbraio e qui in galleria hanno recentemente chiuso anche un negozio di calzature, aperto da più di vent’anni, e un negozio di tappeti. Forse, prima della fine dell’anno, chiuderà anche qualcun altro. I motivi? Ce ne sono diversi, ma oggi tenere aperto un negozio o una piccola attività costa troppo». Parole ribadite da Stefania Boaria, storica negoziante di Camisano che, assieme al fratello, ha gestito per anni un negozio di calzature molto conosciuto in paese: «Il negozio è stato aperto nel 1937 da mio nonno - racconta -, che ai tempi vendeva il materiale per fare le scarpe. Poi l’ha gestito mio papà ed infine io e mio fratello».Un’attività camisanese portata avanti da ben tre generazioni, dunque, arrivata purtroppo alla chiusura. «Era già da un paio di anni che ci pensavamo - continua Boaria - e quando mio fratello ha trovato un altro lavoro, abbiamo deciso di chiudere. Lavorare di questi tempi è diventato impossibile. Praticamente il negozio era aperto solo per pagare le tasse, senza nessun aiuto e con l’ansia sempre addosso. In questi giorni ho ricevuto tantissimi messaggi da parte di clienti, amici e conoscenti, sorpresi e dispiaciuti della nostra scelta. Ovviamente dispiace anche a noi, ma non si può lavorare in queste condizioni». Consapevole della difficile situazione Giuseppe Maddalena, Assessore con delega al commercio, nonché vicesindaco di Camisano: «Il centro sta morendo, ce ne rendiamo conto, ma il Comune può fare ben poco per aiutare i negozi - commenta -. A Camisano, negli anni, si è investito troppo poco nel commercio e purtroppo la crisi ha peggiorato la situazione. Anch’io ho una piccola attività e mi rendo conto di quanto sia difficile, oggigiorno, lavorare pagando così tante tasse». • © RIPRODUZIONE RISERVATA

Marco Marini

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