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Lo sci è un flop Dopo due stagioni pista smantellata

La pista da sci artificiale quando era in funzione e frequentata.BUSATO
La pista da sci artificiale quando era in funzione e frequentata.BUSATO
La pista da sci artificiale quando era in funzione e frequentata.BUSATO
La pista da sci artificiale quando era in funzione e frequentata.BUSATO

Puntava a diventare un nuovo motivo di attrazione turistica nel comprensorio del colle di San Giorgio assieme al vicino e rilanciato crossodromo. Peccato che dopo due sole stagioni la pista artificiale da sci e snowboard realizzata e gestita dall’ Asd “My Dream” di Rubano abbia dovuto alzare bandiera bianca vista la deludente risposta di utenti. Ed ora è un desolato tracciato di erba e fango. Grazie al materiale plastico fornito dalla ditta specializzata Geoplast Spa di Grantorto la pista lunga 120 metri, larga 15 metri e con un dislivello di 50 metri e prospettato allungamento fino a 200 metri rappresentava un’opportunità per sciare tutto l’ anno e provare nuove tecniche su un manto duro, quasi da ghiacciaio, a costi contenuti. In realtà l’occasione è stata sfruttata solo da pochi appassionati. Troppo pochi evidentemente, se l’operazione si è chiusa in questo modo. «L’interesse riscontrato in vari sci club ci aveva indotto ad investire 120 mila euro in questa innovativa struttura, presente in Italia solo a San Marino - dice Nicola Facco vicepresidente dell’Asd “My Dream” - dotandola di impianto di risalita e illuminazione e di un percorso per lo slalom gigante. Eravamo anche partiti col campo scuola per bambini e adulti su un primo tratto di 42 metri, ma le presenze si sono rivelate contenute facendo lievitare inevitabilmente i costi». Ad aggravare la situazione ci si è messo poi il furto natalizio del generatore di corrente elettrica e di un caminetto carrellato da esterno (valore complessivo di dieci mila euro) che ha di fatto precluso una possibile riapertura della pista congelando al momento anche il progetto più ampio di avviare in primavera il circuito di mtb e bmx e di attività come il tiro con l’arco e il nordic walking. «Un mortificante episodio davvero imprevedibile che ci scoraggia del tutto dall’affrontare nuove spese per ripartire, noi siamo comunque ben disponibili a collaborare con un eventuale gruppo di finanziatori per valorizzare questa attraente area collinare», conclude Facco. «Spiace davvero si sia arenata questa inedita esperienza imprenditoriale che come Comune avevamo agevolato velocizzando la parte burocratica per ottenere le autorizzazioni regionali», dice il sindaco Joe Formaggio. «Dovesse sfumare questo progetto siamo comunque pronti ad attuare un piano B con alcuni privati per riconvertire tale area come pista da motocross per i più piccoli per incentivare il turismo sportivo». • © RIPRODUZIONE RISERVATA

Felice Busato

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