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Le comunità sconvolte
dalla catena di tragedie

Nel breve arco di tempo di pochi giorni si sono registrati tre suicidi nel Basso Vicentino. Oltre al 23enne di Pojana Maggiore, di cui parliamo nell’articolo a fianco, nei giorni precedenti si sono tolti la vita un settantenne, pure di Pojana, ed una cinquantasettenne residente ai confini tra Asigliano e Cologna Veneta, tutte persone conosciute e stimate in paese.

Tre morti che hanno lasciato incredule le comunità in cui abitavano ma che stanno ad indicare che “il male di vivere”, oltre ad avere centinaia di sfaccettature, non conosce età né classe sociale.

Come ha dichiarato su questo giornale Diego De Leo, psichiatra patavino e direttore dell’Australian institute for suicide research and prevention (si occupa di prevenzione a livello internazionale) «il suicidio colpisce trasversalmente. L'importante è che possono scattare occasioni di identificazione ed emulazione, si metta in evidenza che ci sono delle alternative, delle associazioni che possono aiutare chi si sente sprofondare nell’animo». Come la fondazione De Leo Fund onlus e Telefono Amico.

Nel rapporto internazionale sul problema del suicidio pubblicato nel 2014, l’Oms segnala un calo a livello mondiale dal 2000 al 2012: -9% (totale suicidi: 804.000). Anche in Italia si è registrato un lieve calo dei tassi che è inferiore a 6 casi per 100 mila abitanti. Il Veneto è in linea (6.7) con la media nazionale. G.Z.

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