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«La politica mi ha fatto invecchiare»

Leonardo Adami, 25 anni, il più giovane sindaco vicentino.  MASSIGNAN
Leonardo Adami, 25 anni, il più giovane sindaco vicentino. MASSIGNAN
Leonardo Adami, 25 anni, il più giovane sindaco vicentino.  MASSIGNAN
Leonardo Adami, 25 anni, il più giovane sindaco vicentino. MASSIGNAN

Nel 2014, quando è stato eletto ad Alonte, Leonardo Adami era il più giovane sindaco d’Italia. Oggi, che ha appena compiuto 25 anni (festeggia il 29 settembre, come Berlusconi) è stato superato da dei ragazzi eletti dopo di lui ma resta sempre nella top ten nazionale degli young mayors.

Sindaco Adami, è contento della scelta fatta tre anni fa?

Certo. L’esperienza si sta rivelando un po’ più faticosa di quanto mi aspettassi ma è molto gratificante. Diciamo che non mi annoio.

Diventare sindaco era un suo sogno fin da bambino?

Proprio un sogno, no, ma è sempre piaciuto il confronto con la gente e mi interessano le dinamiche della cosa pubblica. Ho fatto un po’ di esperienza con la Consulta giovanile del mio paese e poi mi sono buttato ed ora eccomi qui.

Chi l’ha convinta a candidarsi?

Il sindaco uscente Luigi Tassoni mi ha incoraggiato a fare il grande passo e poi mi ha dato dei consigli nei primi tempi. Ma ho cominciato presto a camminare da solo.

Essere così giovane le ha creato dei problemi di relazione con i colleghi sindaci più anziani?

No, ho subito cercato di andare d’accordo con tutti e di imparare dai più esperti. Non ho dovuto pagare pegno come matricola, anzi, adesso c’è qualche sindaco più anziano di età ma nuovo di nomina che mi chiede di dargli dei consigli.

Come è cambiata la sua vita dopo la nomina a sindaco?

Ho avuto meno tempo per studiare, ma questo l’avevo messo in preventivo. Con i famigliari e con gli amici di vecchia data è tutto come prima. Sono aumentati i contatti personali e ho fatto nuovi incontri, alcuni stimolanti, altri deludenti, come è giusto che sia.

Trova che la carica di sindaco abbia un particolare appeal?

Mah, non direi. Siamo dei funzionari amministrativi di grado elevato, niente di più. E se uno tenta di tirarsela un po’ c’è sempre chi lo fa tornare in fretta con i piedi per terra.

Ha trovato comunque il tempo per portare avanti gli studi?

Sì. Ho concluso il ciclo triennale di Economia e gestione d’impresa all’università di Verona e sto preparando la tesi per la laurea magistrale. Eora ho iniziato a lavorare.

Congratulazioni. Avrà però meno tempo per seguire l’attività del Comune.

Eh sì, dovrò regolarmi in maniera diversa ma gli impiegati del municipio hanno già promesso che si adatteranno ai miei nuovi impegni. Per fortuna io vado letto presto e alle cinque e mezzo di mattina sono già operativo e così guadagno tempo.

Non sono orari da giovane di 25 anni.

Me lo dicono, ogni tanto, che sembro più vecchio di quello che sono. E questa esperienza di sindaco mi sta maturando in fretta.

Non pensa che un debutto così precoce potrebbe schiudere le porte a una carriera amministrativa di più alto livello?

La politica mi piace ma non la vedo nel mio futuro come occupazione. Voglio dare la priorità alla carriera lavorativa.

Qual è stata la delusione più cocente provata in questi primi anni da sindaco?

La presenza di una burocrazia invadente che ti imprigiona e non ti fa respirare. Sapevo dell’esistenza di questo mostro senza occhi ma non pensavo che fosse così tremendo.

E la soddisfazione più bella?

Avere fatto tanto per il mio paese, veder aumentare il numero delle associazioni e proliferare le attività culturali. E poi aver realizzato molte infrastrutture che migliorano la vita dei cittadini.

Anche Alonte soffre per l’inquinamento da Pfas.

E il sindaco ha 117 nanogrammi per millilitro di Pfoa nel sangue. Enormemente più del range previsto. Per consolarmi mi dico che se, da sindaco, fossi risultato completamente immune qualcuno avrebbe tirato in campo i soliti privilegi della politica. Invece, così almeno nessuno può dire nulla

Lino Zonin

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