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La guerra ai Pfas nella vittoria di Castiglion

L’avventura politica di Roberto Castiglion, confermato sindaco di Sarego dalle elezioni di domenica, sfugge ad ogni banalità e si conferma comunque speciale. Cinque anni fa – complici un esplosivo comizio di Beppe Grillo in piazza e l’inopportuna gita in pullman organizzata proprio per il giorno delle elezioni da alcuni sostenitori di parte avversa – Castiglion fu il primo sindaco italiano a 5 Stelle. Stavolta, mentre in tutte le grandi città il Movimento raccoglie molto meno di quanto si potesse pensare, il sindaco di Sarego è tra i pochi grillini a sorridere.

«Ho avuto il mio daffare con la campagna elettorale – esordisce il sindaco – e non sono in grado di analizzare cause ed effetti del voto a livello nazionale. Restando nell’ambito di Sarego, mi viene da dire che, se sono stato riconfermato, è perché ho lavorato bene e che quindi non è vero che i sindaci grillini non sanno governare. E poi noi siamo da soli in lista, non ci apparentiamo a destra e sinistra per camuffare le nostre idee; questa scelta ha evidentemente un prezzo. Sono stati premiati cinque anni di amministrazione solida e coerente, con qualche punta di eccellenza, come il comportamento tenuto nel caso di inquinamento da Pfas, con il sindaco sempre in prima linea a difendere la salute dei cittadini. I valori delle nostre acque sono i più bassi nella zona rossa ma il nostro impegno non si fermerà. Poi abbiamo approvato il Pat e dimezzato il debito pubblico, due manovre di cui avranno beneficio le generazioni future». Sempre i pfas rimangono uno degli obiettivi primari di Castiglion.

«Continuerò la lotta all’inquinamento da Pfas, accelerando per ottenere un nuovo approvvigionamento di acqua pulita. Poi passeremo al piano degli interventi del Pat, per dare operatività – e visibilità – ai progetti fin qui elaborati». E a proposito dell’accusa di essersi limitato all’ordinaria amministrazione Castiglion replica: «Questa accusa di staticità, che ogni tanto riemerge, è smentita dai fatti. A parte i risultati di cui sopra, abbiamo speso alcune centinaia di migliaia di euro per costruire una nuova scuola dell’infanzia: un’infrastruttura non molto appariscente ma di straordinaria utilità sociale, come pure la rimozione dell’amianto dagli edifici pubblici e l’installazione sugli stessi degli impianti fotovoltaici. Altri interventi sfuggono solo a chi non li vuole vedere: parlo della raccolta dei rifiuti con il microchip, della nuova rotatoria di Sarego, dell’asfaltatura di via Crosetta, dei mercati del contadino di Meledo e Monticello, che stanno andando molto bene. È vero, sono ancora ferme le barchesse di fianco al Comune, ma è perché abbiamo fatto tanto e speso molti soldi che quell’opera non è stata ultimata. Provvederemo a questo e altri importanti interventi. Abbiamo davanti cinque anni e li utilizzeremo al meglio».

Infine un cenno al rapporto con le minoranze. «Chi mi conosce sa che mi piace condividere le decisioni e dialogare sulle scelte. Ascoltare l’altra campana è non solo doveroso ma anche utile».

Lino Zonin

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