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La casa di riposo scalda il Consiglio

La casa di riposo “Serse Panizzoni” di Camisano Vicentino. ARCHIVIO
La casa di riposo “Serse Panizzoni” di Camisano Vicentino. ARCHIVIO
La casa di riposo “Serse Panizzoni” di Camisano Vicentino. ARCHIVIO
La casa di riposo “Serse Panizzoni” di Camisano Vicentino. ARCHIVIO

Torna ad infiammarsi il clima tra i banchi del Consiglio comunale di Camisano, a causa delle polemiche legate alla casa di riposo “Serse Panizzoni”. A scatenare la discussione durante la seduta, avvenuta pochi giorni fa, una mozione (respinta) firmata dai tre gruppi di minoranza, relativa alla convenzione per il servizio di assistenza domiciliare (Sad), firmata dall’Ipab nel 2015 in accordo con il Comune, in vista della scadenza dell’affidamento di tale servizio, sino a quel momento gestito da una cooperativa.

«Due anni fa abbiamo approvato quella convenzione in Consiglio - ha esordito Giuseppe Maio, del gruppo “Camisano Cambia” -. Ma dopo meno di un mese, l’ente Casa di riposo ha affidato il Sad alla cooperativa “Bassano Solidale”. Non sappiamo se la casa di riposo possa affidare direttamente un incarico da 70 mila euro l’anno per tre anni, con una richiesta di preventivo ad un solo soggetto e con l’assegnazione nel giro di un mese». Il commento dei firmatari della mozione, è chiaro: «Il servizio Sad non può essere considerato complementare al servizio di igiene e pulizia dei locali dell’Ipab, oggetto di un precedente affidamento alla stessa cooperativa - continua Maio -. L’affidamento del Sad, avvenuto senza un previo confronto pubblico tra offerte, non può essere inoltre considerata una circostanza imprevista. Non riteniamo poi corretto che un componente del Collegio dei Revisori, sia anche associato allo stesso studio professionale del presidente della Casa di riposo». Maio, ma anche i consiglieri Giovanni Favero di “Camisano Coinvolto” e Silvia Polato di “Insieme per Camisano”, sono intervenuti chiedendo al sindaco Eleutherios Prezalis di svolgere un’indagine conoscitiva sui bilanci della Panizzoni, di interrompere i processi di affidamento di servizi all’esterno per assistenza di anziani fino a 48 posti letto e infine di valutare la legittimità dell’affidamento alla cooperativa del Sad.

Lunga e articolata la risposta di Prezalis: «Ho fatto un’indagine e ho visto che i pazienti di Camisano ricoverati con impegnativa di residenzialità, pagano 54 euro al giorno di integrazione della retta. In molte altre realtà del vicentino, si paga molto meno, fino anche a 11 euro di differenza. Molte di queste Case di riposo hanno servizi del personale gestiti da cooperative. Tutte le case di riposo, per poter abbassare i costi, sono costrette ad esternalizzare i servizi. Esternalizzare quei quaranta posti letto è quindi una necessità per essere competitivi. Il bilancio non è in dissesto, se lo fosse arriverebbe un commissario. Inoltre, il revisore dei conti non è socio del presidente». Sulla convenzione, invece, è intervenuto Alessandro De Luca, Assessore nonché ex presidente della Panizzoni. «Le amministrazioni pubbliche possono sempre concludere tra loro accordi per disciplinare lo svolgimento in collaborazione di attività di interesse comune, per cui questo esula dal contratto di appalto. Ricordo che nel 2014 la Casa di riposo di Torri di Quartesolo e la Panizzoni, hanno stretto una convenzione dei servizi in forma congiunta. Il centro servizi attinge da quell’accordo, per il personale e per i servizi, senza dover fare una nuova gara d’appalto».

Marco Marini

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