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L’orologio del ’600 salvato dal degrado

Il prezioso meccanismo risalente al 1600 salvato dal degrado. BUSATO
Il prezioso meccanismo risalente al 1600 salvato dal degrado. BUSATO
Il prezioso meccanismo risalente al 1600 salvato dal degrado. BUSATO
Il prezioso meccanismo risalente al 1600 salvato dal degrado. BUSATO

Una meraviglia di meccanica artigianale: così il compianto maestro Pietro Valda, appassionato restauratore, definì nel 2003 la macchina dell’orologio del seicentesco campanile dopo averlo salvato dal degrado nel ’73 smontandolo e rimettendolo perfettamente in funzione l’anno dopo per veder nuovamente scandito dopo un decennio lo scorrere del tempo.

Analoga impegnativa operazione è stata ripetuta 43 anni dopo con sette mesi di appassionato e tenace lavoro dal figlio Lorenzo recuperando dalla rovina quella macchina dismessa nel 1998 dopo l’elettrificazione delle campane vista la difficoltà di reperire personale per l’impegnativa ricarica dell’orologio ogni due giorni. Smontata, riportata a terra , ripulita, restaurata e rimontata nel garage del fratello Giovanni Valda, la robusta struttura in ferro battuto di epoca e costruzione sconosciuti e modificata nel tempo fa ora bella mostra nell’apposita sala dell’orologio, al pianoterra di Villa Barbarigo, corredata da varie foto e inaugurata domenica scorsa dal Comune nell’ambito della 31a mostra dei prodotti agroalimentari autunnali.

«La proprietà del meccanismo resta della Parrocchia che ha acconsentito lo scorso anno a questa operazione di recupero sollecitata durante i lavori di restauro del campanile, il Comune ne diventa custode e Lorenzo Valda il conservatore proseguendo una tradizione di famiglia», ha sottolineato il vicesindaco Mattia Veronese aprendo la cerimonia nella sala crociera.

«Un momento tanto desiderato da mio padre che temeva per le sorti di questa macchina viste le infiltrazioni d’acqua provenienti dalla cella campanaria», ha quindi sottolineato con emozione Lorenzo Valda ripercorrendo le varie fasi del restauro (dalla pulizia delle parti metalliche e lignee alla ricostruzione del pendolo e di un nuovo telaio in legno) ringraziando per la collaborazione Parrocchia, Comune, volontari e ditte specializzate in restauro.

«Un’operazione che restituisce alla comunità il segno dalle fatica di un tempo», hanno concordato il coparroco don Giantonio Cogo e gli assessori alla cultura Lisa Benatello e al commercio Simonetta Formenton. Quindi il numeroso pubblico ha potuto toccare con mano nella sala dell’orologio il “gioiello” di meccanica restituito in tutto il suo splendore.

Felice Busato

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