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Il gambero killer ora minaccia le risaie

Un esemplare di gambero rosso della Louisiana. MARINI
Un esemplare di gambero rosso della Louisiana. MARINI
Un esemplare di gambero rosso della Louisiana. MARINI
Un esemplare di gambero rosso della Louisiana. MARINI

Non c’è pace per le risaie di Grumolo delle Abbadesse. Dopo i numerosi problemi creati dalla massiccia presenza delle nutrie, che con le loro tane rendono instabili gli argini dei corsi d’acqua, un altro animale importato rende la vita difficile ai risicoltori grumolesi: il Procambarus clarkii, meglio conosciuto come gambero rosso della Louisiana, o gambero “killer”.

Anche se meno dannoso dei castorini sudamericani, il gambero rosso, originario degli Stati Uniti e importato per scopi alimentari, ha iniziato a proliferare da circa un decennio nei fossi del vicentino, creando non pochi problemi alla fauna ittica locale e soprattutto agli argini dei corsi d’acqua, messi a dura prova dai buchi, piccoli ma profondi, scavati da questi crostacei.

«Quando c’è meno acqua nei fossi attorno alle risaie, si possono riempire anche due secchi con i gamberi rossi che si trovano sugli argini - spiega Costantino Barban, presidente dell’associazione Risicoltori di Grumolo Presidio Slow Food -. Ce ne sono molti, scavano delle gallerie larghe circa cinque centimetri di diametro e passano da una parte all’altra dell’argine, perforandolo e provocando smottamenti e frane. Questo animale ha qualche antagonista in natura, come la garzetta, ma non abbastanza per contenerne il numero».

Parole confermate anche da Ottorino Guzzo, responsabile della zona per il Consorzio Bonifica Brenta.

«In quelle acque trovano il loro habitat naturale e si riproducono a migliaia. Fanno danni enormi agli argini perché, anche se sono piccoli, essendo in tanti, i buchi che scavano creano parecchi problemi».

Una soluzione, non sembra però così facile da trovare. «A differenza delle nutrie, che si possono cacciare, eliminare il gambero rosso è più complicato, se non impossibile - continua Guzzo -. Pescarli? Parliamo di migliaia e migliaia di gamberi, non è semplice pensare di catturarli».

Nei giorni scorsi, si è anche registrato un “incontro ravvicinato” tra uno di questi gamberi killer e un residente di Barbano, frazione di Grisignano di Zocco, a dimostrazione di come, forse, il crostaceo stia iniziando a proliferare anche nei corsi d’acqua delle zone limitrofe a Grumolo. «Abito vicino al corso d’acqua Tessara - commenta Franco Sette, residente grisignanese -. In tanti anni non avevo mai visto questo tipo di gambero, ma pochi giorni fa ne ho trovato uno in giardino. Sarà stato lungo una quindicina di centimetri. Ho letto che è aggressivo e che le sue chele sono appuntite. Spero non stiano proliferando». Ad escludere che il gambero della Louisiana si stia moltiplicando nei corsi d’acqua grisignanesi, Nazzareno Carraro, Assessore con delega all’ambiente: «Non ci risulta che il gambero rosso sia presente nel Tessara - commenta -, siamo in costante contatto con il Consorzio di Bonifica Brenta e per adesso non abbiamo ricevuto nessuna segnalazione in merito a questo animale».

Marco Marini

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