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Il Comune taglia anche sulla pulizia argini

Il sindaco di Montegalda, al suo primo mandato. FOTO GREGOLIN
Il sindaco di Montegalda, al suo primo mandato. FOTO GREGOLIN
Il sindaco di Montegalda, al suo primo mandato. FOTO GREGOLIN
Il sindaco di Montegalda, al suo primo mandato. FOTO GREGOLIN

Con l’età media dei suoi consiglieri di trentacinque anni, è  il Consiglio più giovane che Montegalda abbia avuto dal dopoguerra ad oggi, confermandosi tra i più verdi dell’intera provincia vicentina. A guidarla è il sindaco Andrea Nardin, quarantaquattrenne neoletto il giugno scorso, ottenendo 1100 voti. Oggi Nardin traccia un profilo dell’operato della sua maggioranza, senza mascherare le difficoltà di un primo cittadino dinnanzi a lacci e lacciuoli del governo centrale: «Fare il sindaco oggi, significa avere le mani legate su tutto».

Affermazione che lascia presagire che lei abbia trovato una situazione pesante o inaspettata?

«Assolutamente no. Ho un bagaglio d’esperienza amministrativa con la passata amministrazione Lotto nel suo primo mandato, sufficiente per comprendere ciò che mi aspettava. Semmai, la sorpresa vera e propria, è il peso della politica nazionale che ostacola ogni nostra volontà. Se continua così, credo che l’intero sistema collasserà: e non parlo dei comuni, ma dell’intera nazione».

Un’idea allarmistica per essere ad otto mesi dall’avvio del suo mandato.

«Rispondo con un esempio: se un’Amministrazione come la mia, che deve rispondere a 3.500 suoi paesani che chiedono servizi, assistenza, sicurezza, salute e bellezza, inclusi gli oneri ambientali: controllo degli argini, rifiuti, pulizia,  e si trova con tagli sempre più pesanti e pressanti da parte dello Stato centrale, si possono fare i salti mortali, ma alla fine a qualcosa si deve rinunciare pur di fare quadrare i conti».

Tagli quindi, alle casse comunali?

«Nel 2017 mancheranno dalle casse comunali, mezzo milione di euro di contributi statali. Siamo quindi forzatamente in sofferenza, ma c’è un grande sforzo da parte degli uffici comunali per cercare di lenire le difficoltà. Non prevediamo tagli drastici, ma di certo combattiamo ogni giorno per fare quadrare i conti, cercando di mantenere i servizi verso il cittadino. La crisi si sente anche qui, tant’è che ‘è un crescendo di richieste da parte di famiglie in difficoltà, anche come conseguenza delle chiusure di importanti strutture industriali che alimentavano l’economia locale. Sforbiciate le abbiamo dovute fare anche alla manutenzione degli argini, il che mi preoccupa in termini di sicurezza idraulica».

Otto mesi di amministrazione sono pochi, ma sufficienti per tracciare una rotta futura.Quale?

«La macchina è oliata ed è ben avviata. Stiamo già raccogliendo i primi significativi frutti: la risorta consulta giovani, i commercianti e artigiani ricompattati, il neo direttivo della Casa di riposo “Lampertico” che sta operando alacremente, i lavori per l’ampliamento del cimitero con 64 nuovi loculi che sta iniziando, il completamento della ciclabile sulla provinciale “Grimana” tra Montegalda e Grisignano così come il frammento  mancante dalla stessa provinciale al quartiere Fratta. Il tracciato arginale da Veggiano al centro del nostro paese. Non ultimo il completamento di tutte le commissioni comunali che oggi sono nel pieno delle loro facoltà».

Anche se qualcuno mormora per il “ritardo” delle  stesse commissioni.

«A legarci le mani, resta la burocrazia. Se dipendeva da me, una settimana dopo erano già belle che insediate. Evidentemente, il volere dei sindaci oggi conta poco».

Montegalda, resta un paese “appetibile” anche per le sue bellezze,  naturali e paesaggistiche: peculiarità che cercherete di onorare?

«Ad ogni costo! Siamo e sono convinto del nostro potenziale turistico ed economico. Cercheremo quindi di sostenere le attività commerciali e turistiche: si dica che molti negozi sono stati aperti da giovani del luogo. Che giovani agricoltori continuano l’attività di famiglia. Che la stessa ristorazione locale è una eccellenza. Per questo daremo ogni genere di sostegno a commercianti, agricoltori e artigiani».

Antonio Gregolin

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