<img height="1" width="1" style="display:none" src="https://www.facebook.com/tr?id=336576148106696&amp;ev=PageView&amp;noscript=1">

Il centro civico nasce grazie ai volontari

Il centro civico di Santa Maria di Camisano. FOTO MARINI
Il centro civico di Santa Maria di Camisano. FOTO MARINI
Il centro civico di Santa Maria di Camisano. FOTO MARINI
Il centro civico di Santa Maria di Camisano. FOTO MARINI

Prendiamo quasi una cinquantina di volontari, aggiungiamo più di 13 mila ore lavorative e il risultato sarà la costruzione di uno stabile pubblico in meno di quattro anni. L’opera in questione è il nuovo centro civico di Santa Maria, frazione di Camisano che, salvo imprevisti, dovrebbe vedere completati i lavori del primo stralcio entro il 2017.

Un risultato non da poco, se si pensa che l’intera progettazione e costruzione del centro, è stata accompagnata da aspre polemiche, inerenti soprattutto alla vicinanza dello stabile al complesso di Villa Capra. «Si tratta del lavoro più bello e gratificante della mia carriera da geometra» è il commento di Lino Marchiori, direttore dei lavori, nonché capogruppo degli alpini locali, con cui l’allora Amministrazione comunale, presieduta da Renzo Marangon, stipulò una convenzione, assieme alla Contrà Pieve, per la costruzione e gestione del nuovo centro. «A parte l’interrato e l’impianto idraulico, tutto il resto dei lavori, compresi quelli più complicati relativi al tetto, sono stati fatti dai volontari - continua Marchiori -. Una cosa rara e molto difficile da gestire, perché tutti hanno dovuto seguire dei corsi di preparazione e abilitazione al lavoro in cantiere».

PROTEZIONE CIVILE. Soddisfatto dell’andamento dei lavori anche Pierluigi Daddeli, capocontrà della Pieve e presidente della Protezione civile locale. «Mancano i pavimenti e gli impianti elettrici, oltre ai serramenti, ma dovremmo finire il primo stralcio entro il 2017». Primo stralcio, che comprende il completamento del piano interrato e del piano terra, con il primo piano realizzato al grezzo, per un costo stimato di 950 mila euro, di cui 200 mila coperti da contributo regionale.

I lavori, iniziati ad aprile del 2014, hanno subito un brusco stop pochi mesi dopo, causato dal patto di stabilità. «La nuova Amministrazione comunale - spiega Daddeli -, ha deciso di destinare i soldi non vincolati dal patto di stabilità su altre opere. Nel 2015 c’è stato poi lo sblocco del patto e i lavori sono ricominciati».

Più che indispensabile il lavoro dei circa cinquanta volontari coinvolti, molti dei quali alpini. «Le ore di lavoro sono state più di 13 mila - continua Daddeli -, di cui 7 mila nel solo 2016. Ci sono stati volontari che ne hanno fatte centinaia e centinaia, a cui vanno i nostri più sinceri ringraziamenti». Parole confermate da Renzo Marangon, allora sindaco durante la posa della prima pietra, nonché attuale consigliere di minoranza. «La manodopera volontaria ha consentito di risparmiare almeno il cinquanta per cento della spesa totale per la costruzione del centro», commenta Marangon, che non risparmia una critica nei confronti dell’attuale Amministrazione: «Ci aspettavamo più attenzione da parte dell’Amministrazione comunale, dato che questo centro civico diventerà il punto di riferimento di numerose associazioni locali».

Lo stabile, sarà infatti destinato ad alcune realtà associative della frazione camisanese, come la già citata Contrà Pieve, che lascerà la sua attuale sede (l’ex fattoria Mozzato di proprietà della casa di riposo Panizzoni), e la Protezione civile di Camisano. «Ci sono state alcune critiche nei confronti di quest’opera - conclude Marangon -, ma siamo sicuri che quando sarà completa, anche i cittadini più scettici capiranno l’importanza di questo centro civico per la comunità».

Marco Marini

Suggerimenti