<img height="1" width="1" style="display:none" src="https://www.facebook.com/tr?id=336576148106696&amp;ev=PageView&amp;noscript=1">

Fusione con Montegalda, più che un’idea

Villa Ferramosca a Barbano, uno dei simboli di Grisignano che pensa alla fusione con Montegalda
Villa Ferramosca a Barbano, uno dei simboli di Grisignano che pensa alla fusione con Montegalda
Villa Ferramosca a Barbano, uno dei simboli di Grisignano che pensa alla fusione con Montegalda
Villa Ferramosca a Barbano, uno dei simboli di Grisignano che pensa alla fusione con Montegalda

Marco Marini Dopo i recenti risultati dei referendum di Barbarano e Mossano, dove hanno vinto i si, e Arsiero e Tonezza, dove invece hanno prevalso i no, nel vicentino si torna a parlare di fusione tra Comuni. A lanciare l’idea, questa volta, le Amministrazioni di Grisignano di Zocco e Montegalda, interessate ad approfondire l’argomento con i rispettivi cittadini, come avvenuto proprio in territorio grisignanese nei giorni scorsi, durante un’assemblea pubblica tenuta nell'aula magna delle scuole medie. «Non c’è ancora niente di ufficiale - ha esordito Renzo Lotto, sindaco di Grisignano -, ma da qualche mese abbiamo iniziato a dialogare con l’Amministrazione di Montegalda sull’ipotesi di una possibile fusione. In questi anni stiamo assistendo a cambiamenti epocali e non possiamo non prendere in considerazione questa possibilità». Un’idea, nata dalla sempre maggiore difficoltà da parte delle Amministrazioni comunali, di rispondere alle esigenze dei cittadini. «Garantire i servizi alla cittadinanza sta diventando sempre più complicato - continua Lotto - e una fusione porterebbe dei vantaggi economici non indifferenti, quantificata in circa 9 milioni di euro in dieci anni. È chiaro che senza l’appoggio dei cittadini non farei mai una scelta del genere. Voglio interfacciarmi con tutte le realtà del paese, dalle associazioni, fino alle frazioni, per spiegare nel dettaglio tutti i vantaggi di una simile operazione». Non sono mancati dubbi e perplessità da parte dei cittadini presenti all’assemblea, nei confronti di un tema complesso e ancora poco conosciuto. «Capisco che ci siano tante domande: dalla distribuzione dei contributi, all’erogazione dei servizi, passando per la gestione della Fiera del Soco. È normale, per questo è importante approfondire bene l’argomento. La logica comunque è quella di avere qualche servizio in più, non in meno. Un’unione? Non escludiamo questa ipotesi, anche se si andrebbe a creare un nuovo ente, oltre ai due comuni già esistenti, creando così nuova burocrazia». Parole condivise da Andrea Nardin, primo cittadino di Montegalda: «La richiesta di servizi è sempre maggiore ed è sempre più difficile erogarli. Dal 2010 ad oggi, abbiamo circa 200 mila euro in meno di contributi da parte dello Stato. Ne abbiamo già discusso con le associazioni locali e, nonostante il tema sia delicato, abbiamo riscontrato interesse e curiosità, anche se ovviamente le domande sono molte. Entro breve organizzeremo anche noi un’assemblea pubblica, perché vogliamo coinvolgere il più possibile i cittadini in questa scelta». Nessun interesse, invece, nei confronti di una futura unione: «Porterebbe pochi vantaggi e nuovi aggravi». Tutt’altro che semplice, anche un possibile coinvolgimento del vicino Comune di Montegaldella. «Il matrimonio si fa con chi ti vuole sposare - commenta Nardin -. Abbiamo invitato l’Amministrazione di Montegaldella ad affrontare l’argomento, ma ad oggi non ci è ancora arrivata una risposta». • © RIPRODUZIONE RISERVATA

Suggerimenti