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Furti e minacce, notti di paura nelle fattorie

Sui recenti furti in campagna, denunciati nel Basso Vicentino, stanno indagando i carabinieri. ARCHIVIOMichele Negretto, presidente di Confagricoltura Vicenza
Sui recenti furti in campagna, denunciati nel Basso Vicentino, stanno indagando i carabinieri. ARCHIVIOMichele Negretto, presidente di Confagricoltura Vicenza
Sui recenti furti in campagna, denunciati nel Basso Vicentino, stanno indagando i carabinieri. ARCHIVIOMichele Negretto, presidente di Confagricoltura Vicenza
Sui recenti furti in campagna, denunciati nel Basso Vicentino, stanno indagando i carabinieri. ARCHIVIOMichele Negretto, presidente di Confagricoltura Vicenza

Tre aziende agricole colpite tra Barbarano e Villaga tra le quali un macello, dove i ladri oltre ai soldi hanno rubato anche delle mezzene di maiale dopo avere disattivato l’allarme. Durante i raid un agricoltore è stato minacciato alle tre notte da alcuni banditi (con marcato accento dell’Est) mentre stava caricando bovini sul camion mentre un altro, che si è trovato i ladri in casa, è stato messo a tacere con una frase perentoria: «Stai tranquillo e vai a letto, se ci tieni alla tua salute».

È crescente l’allarme tra gli agricoltori bassovicentini dopo l’inquietante serie di raid notturni delle due ultime settimane in cui sono stati sottratti attrezzature agricole come motoseghe e decespu- gliatori, flessibili, trapani, trattori oppure bestiame, gasolio, fitofarmaci e perfino i pannelli fotovoltaici, con forti ripercussioni sia sul piano economico che sullo stato d’animo degli operatori del mondo agricolo.

«Siamo sempre in allerta col timore che arrivino bande di ladri e di essere aggrediti e malmenati in quanto i furti stanno aumentando e noi ci sentiamo impotenti: anche con i sistemi d’ allarme le nostre sono aziende aperte, con ampi terreni che non possono essere recintati, spesso in condizioni di isolamento e quindi più accessibili e meno rischiose per i malviventi», spiega preoccupato il presidente di Confagricoltura Vicenza Michele Negretto.

«Alcuni casi recenti riguardanti nostri soci dimostrano come anche se colti sul fatto i malviventi non sono intimoriti, ma reagiscono con aggressività, una situazione divenuta ormai insostenibile.

Le forze dell’ordine nella quali abbiamo massima fiducia fanno quello che possono per garantire la sicurezza, ma bisogna andare oltre. Arrestare dopo ore di appostamento le bande di malviventi e vederle dopo 12 ore rimesse in libertà perché la legge lo consente è demotivante, bisogna che la politica cominci a mettere mano alla legislazione per garantire la certezza della pena».

Preoccupazione ben condivisa da Martino Cerantola presidente provinciale di Coldiretti Vicenza che parla di «bande di ladri spostatesi in questo ultimo periodo nell’Area Berica” invitando gli agricoltori a “segnalare movimenti strani alle forze dell’ordine che dovrebbero intensificare i controlli notturni sul territorio».

Nel 2016 sono aumentati in maniera esponenziale anche i furti di cavi e pannelli degli impianti fotovoltaici con perdite di centinaia di migliaia di euro da parte di bande criminali dell’Est: i materiali rubati verrebbero portati in Paesi stranieri e impiegati per la costruzione di nuovi impianti o la sostituzione di pezzi usurati.

«Invitiamo i titolari a collegare i loro impianti d’allarme alle centraline delle forze dell’ordine per garantirne un pronto intervento-sottolinea Giovanni Musini, presidente del settore Agroenergie di Confagricoltura Veneto- Numerare i pannelli non è sufficiente in quanto manca il controllo dell’origine, per cui è meglio incrementare le misure di protezione e sostituire i cavi in rame con alluminio, anche se si tratta di una soluzione onerosa».

Felice Busato

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