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Frane e cedimenti
Riparati gli argini
scavati dall’acqua

Lo scolo Rio Monterosso, sottoposto a manutenzione. ARCHIVIO
Lo scolo Rio Monterosso, sottoposto a manutenzione. ARCHIVIO
Lo scolo Rio Monterosso, sottoposto a manutenzione. ARCHIVIO
Lo scolo Rio Monterosso, sottoposto a manutenzione. ARCHIVIO

Nuovi interventi per scongiurare esondazioni e per tutelare cittadini e aziende. Ad Alonte sono stati da poco conclusi alcuni importanti lavori di manutenzione eseguiti nell’ambito degli scoli Bressana e Rio Monterosso.

In particolare, i progetti hanno visto la sistemazione di frane, attraverso la posa di pietrame per 12 metri, nella destra idraulica, a valle del ponte “Beccaro”, dello scolo Bressana e, analogamente, attraverso la posa di pietrame per 40 metri, nel tratto della ditta Zaninello, con l’uso di circa 60 tonnellate di pietre. «Vedere dei corsi d’acqua sottoposti ad una adeguata manutenzione, sia dal punto di vista della sicurezza che del decoro, contribuisce a sviluppare nei cittadini una mentalità di rispetto e tutela per il territorio - spiega il presidente del consorzio di bonifica Alta Pianura Veneta Silvio Parise -. Un approccio al quale dobbiamo abituarci, in quanto l’ambiente va preservato dai disastri e al tempo stesso reso fruibile da parte della comunità».

Nello specifico, sul fronte dei lavori recentemente conclusi agli scoli Bressana e Rio Monterosso, è stata effettuata la ripresa di un’erosione conseguente all’azione continua dell’acqua. «Un territorio idraulicamente sicuro e pulito – sottolinea Parise –, è un territorio migliore, in quanto migliore è la sua vivibilità, sia per i cittadini che per le attività professionali che in esso sono ubicate. Con questo spirito e con grande senso etico, il consorzio di bonifica Alta pianura veneta lavora ogni giorno per garantire ai cittadini un futuro sicuro e sereno, mettendo al riparo dai rischi abitazioni ed imprese». Un lavoro di monitoraggio costante e capillare, orientato a ridurre al massimo le aree scoperte. «Il territorio viene battuto a tappeto con meticolosità ed una professionalità di alto livello – conclude il presidente del consorzio – e, nel caso degli scoli Bressana e Rio Monterosso, è stato eseguito un accurato intervento». Il consorzio di bonifica Alta Pianura Veneta gestisce 2.800 chilometri di rete idraulica, di cui oltre 1.200 con funzioni miste di scolo ed irrigazione; 21 impianti idrovori di sollevamento con una potenzialità totale di oltre 60 metri cubi al secondo; 68 impianti a servizio dell’irrigazione tra cui 19 pozzi di prelievo e 49 tra impianti di sollevamento e rilancio. L’ente si occupa poi della gestione di 310 chilometri di rete irrigua a pressione a servizio di un’area attrezzata con impianti a pioggia e a goccia pari a 3.400 ettari. Sul fronte specificamente irriguo, Alta pianura veneta segue una superficie pari a 39.182 ettari serviti da irrigazione, utilizzando diversi tipi di impianto per le attività: per 3.382 ettari sono dunque usati impianti a pioggia e a goccia; 1.597 ettari sono invece irrigati a scorrimento, mentre altri 34.210 ettari risultano serviti da irrigazione di soccorso. MA.CA.

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